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BECCATI GLI ABUSIVI LUCANI DEL REDDITO DI CITTADINANZA CON SUV E LAVORO NERO

Controlli a tappeto dei Carabinieri: denunciate 399 persone e accertate irregolarità per 2,3 milioni di euro

Truffa ai danni dello Stato finalizzata all’erogazione di finanziamenti pubblici. L’Italia a doppio binario: da un lato chi cerca disperatamente lavoro e dall’altro chi si culla sugli allori perché usufruisce del Reddito di Cittadinanza.
E proprio contro i cosiddetti ‘furbetti del reddito’ sono stati sguinzagliati i carabinieri lucani che, con controlli a tappeto, in un lasso di tempo di sei mesi hanno scovato circa quattrocento ‘abusivi’ ovvero gente che percepiva il sussidio ma che di fatto non ne aveva i requisiti. 399 le irregolarità accertate con 388 persone segnalate all’Autorità Giudiziaria. L’indagine si inserisce in un’operazione di più ampio respiro che, partita dal Comando interregionale ‘Ogaden’, interessa tutte le regioni meridionali di competenza e quindi Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Un territorio vasto in cui sono stati scoperti 3571 non aventi diritto per un totale di oltre 20 milioni di euro percepiti indebitamente.
In tutta la regione sono sta-ti attenzionati 6107 nuclei familiari per un totale di 11.851 persone ed un’in-debita percezione del sussidio per un ammontare complessivo di 2 milioni 346mila 673 euro. Dei percettori il maggior numero è rappresentato da uomini- 217 quelli segnalati alle autorità-contro 171 donne pronte a godere del reddito senza averne i requisiti previsti. Discorso a parte sugli stranieri: moltissimi quelli che hanno dichiarato di avere una residenza in Italia da più di un decennio o di avere parenti diretti già residenti nel nostro Paese. I dati portano la Basilicata a livelli importanti di irregolarità in uno dei settori oggetto di interesse delle forze dell’ordine proprio per la necessità di ristabilire le regole. Ciò che fa specie è che molti dei percettori intercettati hanno precedenti penali: uno è finito di recente anche in un’indagine per associazione mafiosa ed ha un bel 416 bis sulle spalle. Inevitabile immaginare che molti dei cittadini che hanno usufruito del Reddito abbiano ben pensato di andare in giro a bordo di autovetture di grossa cilindrata: prevalentemente Bmw, Mercedes e gli immancabili Suv che oramai rappresentano un ‘must’ per questi soggetti pagati dallo Stato. La maggior parte delle violazioni e del-le omissioni ha riguardato dichiarazioni mendaci in ordine ai patrimoni mobiliari ed immobiliari detenuti, oltre che sul possesso di veicoli automobilistici di cilindrata superiore ai 1600 cavalli o motocicli di cilindrata maggiore dei 250 cavalli. Per non parlare poi di quei percettori a cui i soldi non bastavano mai e che, quindi, oltre al sussidio, percepivano anche denaro da attività a nero: la violazione ha riguardato la mancata comunicazione all’Inps proprio per garantirsi una doppia entrata sala-riale. Se la Basilicata non ride, certamente non stanno messe meglio le altre regioni: le maggiori violazioni hanno riguardato la Campania, seguita a ruota dalla Puglia con un lievissimo scarto di abusivi del reddito.
Molto certosino il lavoro fatto non solo dal Comando Legione e dai Comandi Provinciali di Potenza e Matera: i risultati sono sta-ti raggiunti in particolar modo anche grazie all’impegno fattivo dei Nuclei dell’Ispettorato del Lavoro e dei Comandanti di Stazione dislocati sui 104 co-muni dotati di presidio dell’Arma. A ripristinare la legalità nel percepimento del Reddito di Cittadinanza si è giunti proprio con la conoscenza diretta da parte dei militari dei centri luca-ni delle situazioni più di-sparate che riguardano la cittadinanza, per cui è sta-to anche semplice intuire che qualcosa potesse non andare nei parametri reddituali di alcuni soggetti. Le indagini sono state condotte con la collaborazione dell’Inps che ha permesso di accertare, anche con controlli incrociati, le va-rie situazioni di irregolari-tà. Va specificato che le istanze del Reddito di Cittadinanza vanno presentate ‘on line’ quindi non c’è un controllo diretto dell’Inps che, nel momento in cui riceve la domanda telematica si limita solo a verificare i requisiti ‘sulla fiducia’ del dichiarante. In questo ha giocato molto il ruolo dell’Arma che ha evitato così che si continuasse ad erogare denaro in maniera poco appropriata.
Il comandante della Legione Carabinieri Basilicata, Gen. Raffaele Covetti ha sottolineato la valenza dell’attività di controllo «volta a tutelare chi veramente ha diritto a percepire il reddito». Quanto al ruolo intrinseco di supporto tra Arma e Inps, il Comandante regionale ha evidenziato che la situazione lucana, per il solo limite tempora-le dell’indagine «è allarmante ed è sintomatica di una capacità di delinquere che tende a diffondersi e a trovare escamotage quando si tratta di finanziamenti pubblici».
Il Comandante Provinciale di Potenza Col. Nicola Albanese ed il collega materano Col. Roberto Lerario hanno sottolineato che l’attività «si è focalizzata a partire dal mese di maggio ed ha interessato dati cartolari, dalla domanda alla documentazione allegata» . A seguito dei controlli dell’Arma- hanno aggiunto i due Comandanti Provinciali- «il reddito è stato revocato nell’immediatezza dell’accertamento bloccando di fatto le erogazioni di denaro».
I comandanti del Nil di Po-tenza e Matera, i Marescialli Luogotenenti Rocco D’Angelo e Leonardo Labarile, hanno sottolineato dal canto loro come «la tutela del lavoro sia uno dei comparti più importanti da cui dipendono gli equilibri sociali del Paese. Nell’indagine specifica si è partiti dall’individuazione dei percettori del beneficio approfondendo molti casi, controllando il requisito della residenza e quello del consumo dell’energia elettrica» che è un dato fondamentale per comprendere se di fatto un soggetto sia residente o meno nel luogo indicato.
L’indagine certamente non si ferma qui e già è stata anticipata una seconda tranche che interesserà, con altri controlli, i successivi mesi.

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