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LA BASILICATA DIVENTI UN “HUB” DELL’ENERGIA

Lettere lucane

E’ raro che io sia d’accordo con gli esponenti della Cgil – per due motivi fondamentali: primo, perché raramente si pongono il problema di cosa significhi concretamente per un’impresa produrre ricchezza sul mercato; secondo, perché tendono a tutelare i già tutelati, ignorando atipici, precari e Partite Iva. Questa volta però sono d’accordo con la dichiarazione che il segretario regionale della Cgil Basilicata Angelo Summa ha fatto a proposito della strategia energetica da attuare nella nostra Regione. In pratica Summa dice che i fondi del PNRR destinati alla Basilicata andrebbero interamente orientati per rendere la nostra Regione un grande “hub” innovativo e tecnologicamente avanzato in materia energetica. E lo fa parlando di idrogeno verde, che la Saipem sta sperimentando, e che già entro il 2030 potrebbe essere competitivo. Ritengo importante questa sortita di Summa, perché solo dei governanti miopi non capiscono che avere a disposizione il management di Eni, Total e Saipem significa non avere di fronte una controparte da aggredire o una vacca da mungere, bensì competenze di altissimo livello che potrebbero contribuire a realizzare ciò che la Basilicata non ha per incompetenza, ovvero un piano industriale importante e strategico. Io prevedo grandi sprechi, con i fondi del PNRR. Fa bene dunque Summa a parlare di “grandi scelte” e di “visione strategica”. Un giorno in Basilicata non si estrarrà più petrolio, e noi dobbiamo pensare sin da oggi a non uscire dal giro delle politiche energetiche nazionali. Ma per fare questo ci vuole umiltà e realismo, e condividere con i grandi “player” dell’energia scelte e orientamenti, dismettendo per sempre il vetero-sindacalismo o l’ambientalismo integralista. Sempre che la disoccupazione sia un problema reale dei lucani. Perché a volte, a sentire certe posizioni neo-bucoliche, viene il sospetto che non lo sia.

diconsoli@lecronache.info

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