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SIA FATTA GIUSTIZIA PER ASTRONIK NICASTRO

Sulla sanità lucana bisogna fare presto. Gridano giustizia anche il caso Parisi e le ombre sugli svizzeri della KPMG

E’ passato oltre un anno da quando Antonio Nicastro, “Astronik”, lo pseudonimo con cui il blogger era conosciuto sul web e con il quale firmava i suoi articoli, è morto al “San Carlo” di Potenza il 2 aprile 2020. Il caso Astronik grida giustizia. Morì dopo mille peripezie a soli 67 anni. Fu l’undicesima vittima del Covid e con ogni probabilità anche della mala Sanità lucana.

COME LUI ANCHE PALMIRO PARISI

Il suo caso, come quello di Palmiro Parisi, morto più o meno nelle stesse circostanze a soli 58 anni, è stata una vergogna. Giorni e giorni, settimane, per avere un tampone. Astronik era totalmente sintomatico, con sintomi gravissimi avendo anche una storia clinica già abbastanza severa. Condizioni che con il suo fare aveva plurimamente denunciato all’opinione pubblica sui suoi canali social. Come anche fu per Palmiro sul quale dovette intervenire anche la famiglia per chiedere aiuto. Grida di aiuto rimaste per troppo tempo nel vuoto, solo per avere un tampone. Un tampone arrivato per entrambi colpevolmente in ritardo.
Per Astronik dovette intervenire personalmente il direttore generale dell’Asp Bochicchio perché lo ottenesse. Ma quando si scoprì la sua positività e fu condotto in ospedale il suo stato di salute era già irrimediabilmente compromesso. Dopo diversi giorni di stento in Terapia intensiva morì. Precedentemente si era recato anche al pronto soccorso, dove lo avevano rimandato a casa, senza nemmeno fargli un tampone.

L’INDAGINE PILATESCA DI BARDI CONDOTTA PER PARADOSSI DA PLURITAMPONATI VIP
In seguito alla morte di Antonio, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, pilatescamente ordinò l’apertura di una indagine interna a via Verrastro per evidenziare eventuali responsabilità e per prendere tutte le misure necessarie conseguenti. Una decisione tardiva, come ci consegnano le ricostruzioni di quelle ore, anche un po’ ipocrita.
Se si considera che in quei mesi il Presidente e il suo cerchio magico, se pur asintomatici, facevano tamponi di routine quasi un giorno si e l’altro pure. I cosiddetti “tamponi vip” sui quali si spera quanto prima possibile chi di competenza faccia chiarezza. Sia sul fatto che la politica abuso’ del suo potere per stare tranquilla, mentre i comuni cittadini morivano in attesa di un tampone. È inutile nascondersi dietro un dito.
Uno dei “tallone di Achille” del governo Bar-di è stato ed è la Sanità. Troppa superficialità, improvvisazione e mancanza di conoscenza della macchina e del territorio. Poi ci sono anche gli abusi.

LE OMBRE DEI CURRICULA PER LA SVIZZERA KPMG
Quegli abusi che denunciò, poi lettera morta, in Consiglio regionale il presidente della commissione sanità, il leghista Massimo Zullino. Ancora risuonano le parole sulla Svizzera KPMG arrivata a gestire i conti della Sanità lucana, a detta di Zullino, “non si sa come.

Accuse pesanti rivolte direttamente al titolare della direzione generale della sanità Lucana, l’allora responsabile Ernesto Esposito. Anche in questa storia degli svizzeri c’è qualcosa che non torna e sulla quale si spera si possa fare presto luce. Si narra di curricula che siano scorrazzati in quelle ore, ma anche questo e’ argomento che più che al cronista toccherà valutare a chi di competenza. Da noi solo un auspicio: fate presto! Lo chiedono a gran voce i lucani, lo chiede la giustizia a cui noi tutti aneliamo.

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