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GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE

“Infine, l’aumento di incidenza di diabete tipo 2 nelle donne in età fertile e l’immigrazione da Paesi a elevata frequenza di diabete tipo 2 porteranno, nei prossimi anni, a un aumento delle gravidanze in donne diabetiche”

#14novembre #giornatamondialedeldiabete

Nel nostro Paese oltre 3,6 milioni di persone hanno il diabete.

Diabete mellito tipo 1
immagine di un uomo che misura la sua glicemiaIl diabete mellito di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, nella quale il pancreas non è più in grado di produrre l’insulina

Rappresenta circa il 10% dei casi di diabete. È detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (detto anche dell’adulto), in quanto insorge, di solito, in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bambini piccolissimi (perfino neonati) o in giovani adulti e dura tutta la vita.
In Italia le persone con diabete tipo 1 sono circa 300.000 e l’incidenza di questa condizione è in aumento in tutto il mondo.

Si tratta di una patologia di origine autoimmune, cioè dipendente da un’alterazione del sistema immunitario, che comporta la distruzione di cellule dell’organismo riconosciute come estranee e verso le quali vengono prodotti degli anticorpi (autoanticorpi) che le attaccano. Nel caso del diabete tipo 1, vengono distrutte le cellule del pancreas che producono insulina (cellule beta).

L’insulina è l’ormone che regola i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue e, come una chiave che apre una porta, ne permette l’ingresso nelle cellule per essere utilizzato come fonte di energia. Il principale segno del diabete tipo 1 è, perciò, l’eccesso di glucosio nel sangue (iperglicemia).

Differenze tra Diabete tipo 1 e Diabete tipo 2
Tipo 1 Tipo 2
Prevalenza Circa 0,5% Circa 5%
Causa distruzione cellule beta del pancreas ridotta sensibilità e resistenza all’insulina
Sintomatologia
  • Sempre presente
  • Spesso eclatante e a inizio brusco
Spesso modesta o assente o sfumata
Tendenza alla chetosi Presente Assente
Peso Generalmente normale Generalmente in eccesso
Età all’esordio Bambini o più comunemente <30 anni Più comunemente >40 anni
Complicanze croniche Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi Spesso presenti al momento della diagnosi
Insulina circolante Ridotta o assente Normale o aumentata
Autoimmunità Presente Assente
Terapia Insulina necessaria sin dall’esordio Dieta, farmaci orali, iniettivi, terapia sostitutiva con insulina

Per approfondire

Data di pubblicazione: 9 novembre 2018 , ultimo aggiornamento 14 aprile 2021

Il diabete di tipo 2 è il più diffuso.

Scopri 5 cose da sapere sul diabete tipo 2.

Diabete mellito tipo 2

Immagine di una misurazione di glicemiaIl diabete mellito di tipo 2 (detto anche diabete dell’adulto, 90% dei casi di diabete) è una malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina. E’ detto di tipo 2 per differenziarlo dal tipo 1 (detto anche diabete giovanile, 10% dei casi), in quanto si tratta di due patologie distinte, per cause, età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione. 

Insulina

L’insulina è un ormone, prodotto dalle cellule del pancreas, che provoca l’ingresso del glucosio (zucchero) circolante all’interno delle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia.

Se il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina o se gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) non rispondono in maniera adeguata all’ormone, il corpo non può utilizzare il glucosio circolante come fonte di energia e il glucosio resta nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia) causando danni a vari organi.

La maggior parte delle persone con diabete mellito di tipo 2, al momento della diagnosi, presenta entrambi questi difetti:

  • insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas (deficit parziale di insulina),
  • inadeguata risposta all’insulina (insulino-resistenza).

Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete; si presenta in genere in età adulta (circa i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni), anche se negli ultimi anni, un numero crescente di casi viene diagnosticato in età adolescenziale, fatto questo correlabile all’aumento dei casi di obesità infantile.
Gli italiani affetti da diabete tipo 2 sono circa il 5% della popolazione, cioè oltre 3 milioni di persone. Si stima, tuttavia, che a questo numero possa aggiungersi circa 1 milione di persone che hanno la malattia ma ancora non lo sanno.

Diabete gestazionale

Un aspetto particolare, nella donna, è rappresentato dal cosiddetto diabete gestazionale, diagnosticato durante la gravidanza, che, in genere, regredisce dopo il parto ma può ripresentarsi a distanza di anni come il diabete tipo 2. Se non controllato, il diabete gestazionale aumenta il rischio di complicazioni in gravidanza e al parto e/o di malformazioni fetali. Secondo i dati di prevalenza nazionali ed europei, circa il 6-7% di tutte le gravidanze è complicato da diabete (ogni anno in Italia >40.000 gravidanze).

Infine, l’aumento di incidenza di diabete tipo 2 nelle donne in età fertile e l’immigrazione da Paesi a elevata frequenza di diabete tipo 2 porteranno, nei prossimi anni, a un aumento delle gravidanze in donne diabetiche.

Differenze tra Diabete tipo 1 e Diabete tipo 2
Tipo 1 Tipo 2
Prevalenza Circa 0,5% Circa 5%
Causa distruzione cellule beta del pancreas ridotta sensibilità e resistenza all’insulina
Sintomatologia Sempre presente
Spesso eclatante e a inizio brusco
Spesso modesta o assente o sfumata
Tendenza alla chetosi Presente Assente
Peso Generalmente normale Generalmente in eccesso
Età all’esordio Bambini o più comunemente <30 anni Più comunemente >40 anni
Complicanze croniche Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi Spesso presenti al momento della diagnosi
Insulina circolante Ridotta o assente Normale o aumentata
Autoimmunità Presente Assente
Terapia Insulina necessaria sin dall’esordio Dieta, farmaci orali, iniettivi, terapia sostitutiva con insulina


Per approfondire

Data di pubblicazione: 2 marzo 2021 , ultimo aggiornamento 14 aprile 2021

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