DE FILIPPO: «L’INFORMAZIONE E LA PREVENZIONE POSSONO SCONFIGGERE IL PAPILLOMAVIRUS»
Il deputato lucano ha sottoscritto il Manifesto per l’eliminazione dei tumori legati all’Hpv presentato alla Camera dei Deputati
Ieri è stato un giorno importante nella lotta ai tumori femminili ed in particolare a quelli correlati al Papillomavirus. Presso la Camera dei Deputati è stato, infatti, presentato il “Manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati al Papillomavirus”, promosso da Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, IncontraDonna, CittadinanzAttiva, Fondazione Umberto Veronesi, ThinkYoung e Consiglio Nazionale dei Giovani con il quale si chiede al Governo italiano di adottare «gli obiettivi sanciti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Commissione Europea nello Europe’s Beating Cancer Plan per eliminare i tumori da HPV, prevedendo azioni e tempi definiti in linea con la strategia internazionale.
L’Italia potrebbe essere il primo paese europeo a lanciare una strategia di eliminazione dei tumori causati dal Papillomavirus, ponendosi obiettivi da raggiungere su tutto il territorio nazionale entro un traguardo temporale certo». L’importante documento è stato sottoscritto dai deputati del Pd, Paolo Siani e Vito De Filippo e da Angela Ianaro, deputata del Movimento 5 Stelle.
A SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA IL DEPUTATO LUCANO VITO DE FILIPPO
Il deputato lucano Vito De Filippo sempre molto attento alle problematiche relative alla sanità, non soltanto a livello nazionale ma anche, e soprattutto a livello locale in riferimento alla Basilicata adeerisce all’iniziativa e afferma: «Tutte le attività che parlano di vaccinazione e screening sono basate su informazione e comunicazione quindi aderisco con molto piacere a questa iniziativa non solo come parlamentare ma anche sulla base della mia esperienza come amministratore di regione.
Alla fine degli anni ’90 la Basilicata partì con una grande campagna di screening proprio per il tumore alla cervice e alla mammella e da lì si aprì un dibattito importante e una vasta campagna di informazione e ci fu una larghissima adesione anche da parte di alcune donne soprattutto nel Mezzogiorno che erano restie a sottoporsi a certe tipologie di screening ».
La refione Basilicata è stata , dunque la prima regione italiana a fare una campagna di massa di vaccinazione contro l’Hpv interessando le 4 corti anagrafiche che 12 anni fa erano riservate al vaccino, dai 12 ai 25 anni. «Fu un’operazione grande – afferma De Filippo – e importante e ancora oggi la Basilicata ha un’altissima percentuale di ragazze vaccinate contro l’Hpv.
Quindi noi dobbiamo fare un grosso lavoro in Parlamento e insistere con il ministro per il sostegno alle vaccinazioni contro l’Hpv che poi sono estremamente utili per la sostenibilità del sistema sanitario. Ogni operazione di questo tipo non solo salva vite umane ma sono azioni che permettono un miglior funzionamento di tutto il sistema sanitario laddove queste forme di screenign e prevenzione funzioni bene, come è stato dimostrato dalla Regione Basilicata e non solo.
Quindi informazione, comunicazione, prevenzione e noi faremo la nostra parte in Parlamento affinché questa azione di prevenzione si diffonda all’Italia».
GLI OBIETTIVI DEL MANIFESTO PER L’ELIMINAZIONE DEI TUMORI CORRELATI AL PAPILLOMAVIRUS Il Papillomavirus è un virus a prevalente trasmissione sessuale che può causare lesioni beningne, com
e ad esempio le verruche cutanee oppure lesioni invasive quali, ad esempio, i tumori della cervice uterina. La comunità scientifica internazionale e le autorità sanitarie mondiali concordano nel definire la prevenzione come carta vincente per la battaglia contro i cancri da HPV.
Il cancro da Papillomavirus è prevenibile attraverso la vaccinazione Anti- Hpv e attraverso i test per lo screening per il tumore del collo dell’utero, con la possibilità di curarli efficacemente se identificati tempestivamente. Nonostante ciò, il Papillomavirus continua a causare la morte delle donne. In Italia, già è prevista la vaccinazione gratuita nel corso del dodicesimo anno di età sia per gli adolescenti maschi che per le femmine e lo screening del tumore del collo dell’utero (Pap-test e HPVtest, secondo le indicazioni del Gruppo Italiano per lo Screening Cervicocarcinoma).
Ma si può fare di più, al fine di raggiungere l’eliminazione entro il 2030, si rende necessario vaccinare almeno il 90% della popolazione target; assicurare che almeno il 90% della popolazione target abbia accesso agli screening cervicali gratuiti; trattare almeno il 90% dei casi di cancro cervicale e lesione precancerosa; prevedere iniziative di comunicazione per aumentare la comprensione e la sensibilizzazione del pubblico, dei pazienti e degli operatori sanitari sull’Hpv e sulle relative strategie di prevenzione vaccinale, screening precoce e cura.
Per poter raggiungere questi risultati, si chiede alle Istituzioni italiane di adottare atti di politica sanitaria a livello nazionale concordati con le Regioni, per potenziare e rendere i servizi di prevenzione vaccinale e screening più accessibili, di attivare campagne di informazione ed engagement sulla prevenzione dei tumori da Hpv attraverso programmi di corretta informazione e sensibilizzazione nelle scuole primarie, per i genitori degli studenti, e nelle scuole secondarie, per i giovani, di promuovere i programmi di prevenzione primaria e secondaria, per garantire a tutti l’accesso in sicurezza alle opportunità del Sistema sanitario nazionale e infine monitorare i livelli di copertura vaccinale e screening attraverso strumenti digitali almeno semestrale, e condivisione dei dati tra le classi mediche e le Asl e con una più efficace implementazione dell’anagrafe vaccinale digitale.