DON GNOCCHI, ALL’ASM TREMANO I POLSI
La Giunta in “attesa” della gara, ordina una “piccola” proroga: 11 anni e passa
Come raccontato dalle inchieste di Cronache, era scaduta il 24 settembre scorso l’ulteriore proroga di cinque mesi dopo già dodici anni di sperimentazione (sic!) gestionale tra l’Asm di Matera e la Fondazione Onlus Don Gnocchi per la gestione del polo riabilitativo di Tricarico, concessa dalla Giunta regionale nelle more della nuova gara ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione delle attività riabilitative (almeno così aveva promesso Bardi col suo entourage all’indomani della nostra inchiesta).
IL DIETROFRONT
Qualche giorno prima la Giunta regionale di Basilicata, rimangiandosi tutto, ha adottato invece una nuova deliberazione con la quale ha autorizzato l’Asm di Matera a rivedere la convenzione con la Fondazione Don Gnocchi, prorogando la sperimentazione per ulteriori 11 anni e 7 mesi senza alcuna procedura ad evidenza pubblica (pazzesco!). Cosa che nella limitrofa regione Puglia e, come raccontato, precisamente nella ASL di Taranto, per l’affidamento di un analogo servizio, la Giunta regionale pugliese, guidata dal magistrato Michele Emiliano, ha autorizzato recentemente l’indizione di una gara pubblica.
IL MAGISTRATO SEGUE LA LEGGE, E IL GENERALE?
Si può dire che si tratta di scelte coerenti con l’autonomia di ciascuna Regione, ma le leggi sulla competitività e concorrenzialità valgono in tutto il paese e nessuna Regione in nome della propria autonomia può derogare. Il magistrato Emiliano alla guida della Puglia pare saperlo. Ma il Generale Bardi pare di no. E questa “l’etica e l’estetica della politica” a cui si richiama? È questo il cambiamento?
ALL’ASM SOLO FALASCA FORSE FIRMERÀ
Fatto sta che dopo la delibera della Giunta regionale di Basilicata, adottata ormai da circa due mesi, pare che nell’Asm di Matera nessun dirigente se la senta di firmare la proroga dell’affidamento ultradecennale dopo un immotivato e repentino dietrofront della Regione rispetto a quanto aveva stabilito precedentemente, quando – nel disporre l’autorizzazione alla proroga di cinque mesi – aveva dato atto che la stessa veniva concessa nelle more della conclusione della gara da parte della Asm di Matera. Gara mai iniziata e quindi mai si poteva concludere stante la competenza della Stazione Unica Appaltante. E dunque affermazioni tutte da verificare nella loro veridicità in atto pubblico, come chi di competenza a questo punto sarà obbligato a fare.
A CHE TITOLO OPERA ORA LA DON GNOCCHI?
Ma allo stato il polo riabilitativo di Tricarico è gestito dalla Don Gnocchi senza alcun provvedimento della Asm di Matera e pertanto, da circa due mesi, si può dire che la Fondazione non ha alcun titolo a fare quello che sta continuando a fare a Tricarico. Il motivo? Vi sono forti dubbi da parte dei burocrati aziendali circa la legittimità della proroga di un affidamento ultradecennale di un servizio sanitario senza una trasparente procedura ad evidenza pubblica.
Ed allora? Ecco pare che si voglia immolare sull’altare di un provvedimento ad alto rischio il neo rientrato dirigente, dopo cinque anni di aspettativa, Davide Falasca il quale – pur dirigendo un ufficio diverso da quello competente a firmare la proposta di deliberazione – sarebbe in procinto di firmare l’atto amministrativo. La cosa è abbastanza strana. Quando il dirigente dell’ufficio competente non ritiene per motivi di legittimità di firmare un atto invece di prestare ancora più attenzione,la pratica si passa ad un altro ufficio a un dirigente più coraggioso. Mistero della burocrazia.