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AQL, ANDRETTA IN BAMBOLA

Sulla mancata nomina del DG continuano a scorrere le lancette del danno erariale. Così il PNRR salta

Triste rimpallo sotterraneo di responsabilità tra l’Amministratore unico di Acquedotto lucano, Alfonso Andretta, e il socio di maggioranza della più azienda pubblica della Basilicata, la Regione, sulla mancata nomina del Direttore generale. Ogni giorno in più che trascorre senza che il conferimento dell’incarico venga da Andretta firmato, aumenta la concretezza dell’ipotesi, a questo punto sempre meno ipotesi, di danno erariale in relazione all’esborso, via «affidamento diretto», di 24mila e 470 euro di soldi pubblici in favore dei privati di Randstad Italia Spa per il «servizio di ricerca e selezione di personale», ovvero per la gestione del Bando per l’individuazione del Dg di Aql.

Alla base della motivazione dell’affidamento diretto, l’urgenza di procedere celermente, così da completare in poco tempo, l’elezione di Andretta risale al luglio scorso, il rinnovo della governance di Aql. Ma l’iter procedurale è ampiamente terminato da 2 mesi e della nomina non c’è traccia. Per terminato, si intende esperito in toto poichè già effettuata la scrematura degli aspiranti Direttore generale in base alle oltre 100 candidature, nonchè la redazione della rosa dei 5 “papabili”,1 pugliese, di 1 lucano, di 1 laziale e di 2 calabresi, che già hanno effettuato pure i colloqui finali. Acquedotto lucano appare in bambola, così come il suo Amministratore unico che non si comprende come intende affrontare la sfida delle progettualità per intercettare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’Au Andretta sembra essersi calato nel ruolo soltanto in parte e forse neanche per la metà del necessario.

Non basterà all’ingegnere ricorrere a qualche fidato collega per “tirare a campare”. Da parte sua, Andretta sembra avvalorare l’ipotesi che lo vede in attesa dell’indicazione finale da parte della governance regionale di centrodestra che però, al contrario, nega la fondatezza dei rumors. A via Verrastro, inoltre, cresce la preoccupazione per l’aver puntato tutto su un Au, Andretta, che col passare del tempo con sempre più frequenza vive momenti di intenzionale isolamento, come ieri. Nel “report” degli osservatori, appuntata la nota: Andretta rintanato nel suo ufficio con disposizioni, pre ingresso, di non voler vedere, sentire e incontrare nessuno.

Le due crisi di Acquedotto lucano, l’una gestionale, l’altra personale e caratteriale dell’Au, sembra proprio si influenzino negativamente in maniera vicendevole. C’è chi, in Regione, ha iniziato a credere che probabilmente la mancata nomina del Direttore generale in Acquedotto lucano rappresenti il sintomo del fatto che Andretta stia vagliando l’opzione dimissioni. Per cui anche se tecnicamente, per il ruolo ricoperto è lui ad avere il potere di nomina, in realtà, il conferimento dell’incarico non lo riguarda in caso di abbandono della poltrona all’Ente.

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