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BENNARDI PERDE UN ALTRO PEZZO, SI DIMETTE ACITO

Matera, anche il vicesindaco molla: «Ho lavorato con coscienza e rispetto». Il sindaco ora a un passo dalla quadra: Cd e Socialisti vicini al pareggio con due deleghe a testa

MATERA. Il Sindaco Bennardi sarebbe ormai molto vicino alla risoluzione della crisi, ma nel frattempo non si fermano le frenetiche trattative tra i diversi schieramenti della coalizione di maggioranza.

ACITO ESCE DI SCENA

La giornata politica di ieri infatti ha registrato nella tarda serata e come da tempo anticipato da Cronache Lucane, le dimissioni dell’assessore all’innovazione Alberto Acito. «È stato un anno dì lavoro – ha detto Acito – spesso senza la luce dei riflettori, ma sempre al fianco degli uffici comunali per rendere la nostra città più digitale e innovativa ». Nel ringraziare poi il Sindaco per l’opportunità ricevuta, Acito ha ricordato di aver lavorato «a un progetto strategico per la nostra città come la Casa delle Tecnologie, che nei prossimi anni permetterà a Matera di essere punto di riferimento del Sud per le nuove tecnologie». In realtà la posizione di Acito insieme a quella dell’assessore Corti era diventata precaria sin da quando il movimento a cui i due assessori appartengono, i Volt, si era lentamente smembrato fino a rimanere con un solo consigliere comunale.

IL PATTO DI RIEQUILIBRIO PER USCIRE DALLA CRSI

Si diceva dunque che per Bennardi la fine della crisi sembrerebbe davvero vicina anche se il primo cittadino questa volta, prima di procedere alla firma ed alla ufficializzazione della nuova giunta, ha richiesto a tutti i consiglieri di coalizione di sottoscrivere un “Patto di lealtà”. Si tratta di un documento aggiuntivo alle linee guida già proposte in campagna elettorale, e che dovrebbe servire a cementare le nuove “intese” e scongiurare colpi di testa come quello dei “dissidenti”.

Il primo a sottoscrivere il documento è stato Liborio Nicoletti, capogruppo consiliare di Volt. Nicoletti in realtà ha dichiarato che i Volt «Il Patto lo hanno già sottoscritto nel momento in cui hanno deciso di sostenere la candidatura di Bennardi» e per cui adesso i Volt non fanno altro che confermare la loro assoluta fedeltà al sindaco. Chi invece sicuramente non potrà aderire al “patto” sarà Matera Trepuntozero il movimento di Scarciolla e Tosti che rimangono “dissidenti” visto che le loro opinioni in maggioranza critica non sono mai state prese in considerazione da parte del Sindaco.

I NOMI IN POLE

Partendo dai nomi degli assessori che si stanno preparando a lasciare l’incarico, parrebbe ormai definitiva l’uscita di scena dell’assessore alle politiche sociali Sarli, dell’assessore Corti le cui dimissioni dovrebbero seguire a breve quelle di Acito. Summa e Tantone, invece si sono già dimessi po’ di tempo fa. Quanto invece alla nuova formazione che schiererà Bennardi nella sua giunta, dovrebbero quasi certamente essere riconfermati ai loro posti gli intoccabili assessori Colella al Bilancio, D’Oppido alla Cultura e Nicoletti ai Sassi, tutti e tre del M5S.

Ad essi sempre per il M5S si dovrebbe aggiungere, in quota rosa, Valeria Piscopiello, una pedagoga di scuola d’infanzia vicina anche al mondo del volontariato. A Piscopiello andrebbe la delega alle politiche sociali. Se i nomi e i numeri saranno questi, allora, gli assessori pentastellati, saranno 4 e non 5 come all’inizio preteso da Bennardi. Venendo poi ai nominativi dei papabili, il movimento Campo Democratico, molto probabilmente avrà come assessori Angelo Cotugno che potrebbe prendere la delega all’innovazione e Maria Pistone che potrebbe andare all’ambiente. I Socialisti, invece vedrebbero l’Ing. Sante Lomurno prendere quasi certamente la delega alle opere pubbliche e Michelangelo Ferrara firmare per la delega alla mobilità.

Qualche ultima incertezza ci sarebbe ancora sulla riconferma o meno in giunta di Digilio che ricordiamo è assessore alla produttività. Se Digilio fosse riconfermato allora prenderebbe automaticamente la “casella” dei Verdi togliendola alla papabile avvocatessa Bitonti.

LE CURIORITÀ SUIGLI ASSESSORI PAPABILI

Sono molti gli appassionati di “totodeleghe” che si stanno chiedono in queste ore che fine abbia fatto la nomination di Valeriano Delicio come assessore alla mobilità, visto che egli è stato a lungo in “pole” per poi a sorpresa, essere, a quanto pare, sostituito da Michelangelo Ferrara. In realtà, Delicio e Ferrara, entrambi rilevanti esponenti del Partito Socialista, sono molto vicini tra di loro e operano in stretta sinergia, provenendo entrambi dal mondo sindacale della UIL, per cui, si tratterebbe in ogni caso di una delega che rimane in “famiglia” socialista.Una seconda curiosità che verrebbe riferita in queste ore, riguarda il recente provvedimento amministrativo di fermare il taglio di alberi nel Rione Agna.

Tale progetto di abbattimento pare sia stato siglato anni fa dall’Ing. Sante Lomurno quando rivestiva il ruolo di dirigente alle opere pubbliche durante l’amministrazione De Ruggieri. Ora se Lomurno, avverandosi le previsioni, fosse nominato nuovo assessore alle opere pubbliche, allora potrebbe subito trovarsi di fronte a una scelta salomonica: se convalidare o abolire un suo stesso provvedimento.

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