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CARO BARDI, QUALE ETICA?

Sul noto “fattaccio” dell’Avviso pubblico per il direttore, Cifarelli annuncia interrogazione: nel “dossier” trasparenza molti i casi


DI ROBERTO CIFARELLI


In Regione c’è chi, probabilmente per eccesso di buona fede istituzionale, ancora continua a dare un minimo di credito alla scena a favor di telecamete del “discorsone” formalmente pomposo, ma contenutisticamente vuoto, del presidente Vito Bardi sull’etica ed estetica pubblica. È il caso del capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.

«Ultimamente il Presidente Bardi – ha dichiarato Cifarelli – si è più volte soffermato sul tema dell’etica e dell’estetica pubblica. Ed ogni volta che ho ascoltato da Bardi tale richiamo, in Consiglio regionale o, per ultimo, al convegno di Confindustria, è aumentato in me il convincimento che il Presidente usi la parola etica sempre più per coprire l’estetica dei suoi comportamenti. Infatti non si comprende cosa ci sia di etico, trasparente e forse anche legale, per esempio, nella nomina del direttore dell’Arlab o, più di recente, nel caso dell’avvocatura della Regione ».

«Non starò qui – ha aggiunto Cifarelli – a ripercorrere, cosa che farò in una formale interrogazione, i passaggi formali che riguardano i due casi, ma entrambi hanno una uguale modalità comportamentale, cioè quella di cambiare le regole del gioco a partita in corso o addirittura terminata, cambiando leggi o regolamenti per annullare gli effetti di procedure e avvisi pubblici che, verosimilmente, portavano alla selezione di persone non gradite. Risuonano sempre più vuote di significato le solenni parole del Presidente pronunciate in uno degli ultimi Consigli in cui diceva di non soffermarsi nella scelta delle persone nel guardare le loro simpatie politiche».

«Il Presidente Bardi – ha rimarcato il consigliere regionale del Pd – tratta questi temi con frasi ad effetto, buone per ottenere qualche titolo di giornale pur procurando il broncio in viso a qualche Consigliere di maggioranza sentitosi punto dallo spillo linguistico del nostro Presidente.

Tuttavia il tema è serio e dunque giusto approfondirlo a partire dalla domanda di fondo che rivolgiamo direttamente al Presidente Bardi: l’estetica è etica? Dal mio punto di vista l’estetica è etica intanto perché sono termini che si contengono: est-etica e poi perché non si può parlare di etica, solo per parlarne. E non si può parlare di etica soffermandosi poi solo sull’estetica. Allora, Presidente, è etico cambiare leggi e regolamenti a partita in corso? ». «Ci farebbe piacere – ha concluso il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Cifarelli – conoscere cosa ne pensano anche i Consiglieri regionali che hanno ricevuto la reprimenda sull’etica dal nostro Presidente Bardi».


 

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