I DISAGI LOGISTICI DEGLI STUDENTI DI TERRANOVA
Lettere lucane
Stamattina ho avuto una lunga conversazione con Pino Golia, uno chef che amo molto. Quando posso – ma, purtroppo, capita raramente – mi piace andarlo a trovare nel suo ristorante a Terranova del Pollino, “Il picchio nero”. Con lui le ore passano in fretta, perché sa ascoltare e dire sempre cose molto intense. Stamattina mi ha chiamato per raccontarmi uno scoramento che riguarda suo figlio quattordicenne – e, in generale, alcuni studenti di Terranova. Suo figlio frequenta il liceo scientifico a Sant’Arcangelo (che dista da Terranova circa quaranta chilometri), ma per arrivare a Sant’Arcangelo deve prendere tre autobus (uno per il Bivio di Noepoli, un altro per Senise, e l’ultimo per Sant’Arcangelo). Al ritorno le cose vanno ancora peggio, per questi studenti di Terranova. Escono alle 13 da scuola e arrivano a Terranova alle 15.15, sempre cambiando tre autobus (a Senise debbono attendere la coincidenza dalle 13.35 alle 14.30). Pino mi dice che la Provincia ha sempre ascoltato con sollecitudine le loro rimostranze, e infatti per un periodo era riuscita a risolvere il problema posticipando la partenza dell’autobus da Senise per Terranova. Ma a quel punto i genitori degli studenti di Senise originari di Terranova si sono ribellati, perché partivano in ritardo proprio a causa degli studenti provenienti da Sant’Arcangelo. Sono piccoli disagi di provincia, in apparenza senza importanza; ma la vita vera è la sommatoria di tante piccole cose come queste che, tutte insieme, aiutano a formare un sentimento del luogo, e un’idea di comunità. Pino è deluso da chi, per mancanza di solidarietà, non ha dato una mano agli studenti di Terranova: “Ma li conosci bene, i nostri paesi, e sei stato anche tu un pendolare. Ecco perché te ne parlo”. Spero che questi studenti di Terranova possano trovare presto una soluzione al loro problema. Intanto li saluto con grande affetto di ex-pendolare.