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LUCANI, IL PRANZO È SERVITO!

Piano strategico regionale: per scriverlo Leonardo chiama la figlia Giovanna e insieme si avvalgono della Territorio SpA che è la società di famiglia


Combinando i due elementi, il Piano strategico regionale col cognome Cuoco, non si ha un solo risultato: oltre ad “affari di famiglia”, c’è anche quello corrispondente a “minestra più che riscaldata”. Per Cuoco, la terza età è come una “Via delle meraviglie”.

L’ottuagenario si è ritrovato a ricevere 20mila euro, dato l’incarico di consigliere scientifico a lui assegnato dal pensionato presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, per rimescolare un po’ di datata documentazione, sfruttando il beneficio di pubblicizzare con soldi pubblici la propria società: la Territorio SpA. Il Piano strategico regionale, così come approvato dalla Giunta il 19 ottobre e che definisce i grandi indirizzi di sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio regionale dei prossimi 10 anni, la «visione decennale» del futuro della Basilicata, è stato predisposto da Leonardo Cuoco.

Inoltre, hanno collaborato il Gianpiero Perri e Giovanna Cuoco, la figlia di Leonardo. Come scritto a chiare lettere dallo stesso consigliere scientifico di Bardi, per redigere il Piano strategico, «si è avvalso del contributo di Territorio SpA». Per trovare la risposta a chi sia la Territorio SpA, non bisogna andare lontani da Leonardo, anzi il contrario: è sempre Cuoco, e ancor più precisamente, la Territorio SpA sono i Cuoco. Oltre ai due già noti, Leonardo e Giovanna, a possedere una parte di quota sociale, anche Paolo Giuseppe. E non è tutto: nominato, un anno fa e per 3 anni, nel Consiglio di Amministrazione, pure Francesco Cuoco.

Per completezza, come possessore di azioni, compare una quarta persona, Michele Scavetta, ma la Territorio SpA è saldamente nelle mani dei Cuoco, essendo Leonardo sia il socio di maggioranza, sia il presidente del Consiglio di amministrazione del quale gli altri due componenti sono Giovanna e Francesco. Inopportunità, a via Verrastro questa sconosciuta. Il consigliere scientifico Leonardo Cuoco che dà un incarico tecnico-collaborativo alla di lui figlia, Giovanna, con la quale, insieme, decidono di avvalersi del «contributo » di una società esterna di consulenza denominata Territorio SpA che, poi, si scopre essere sempre di Cuoco, con sempre la figlia Giovanna e, in più, gli altri della famiglia. Il tema inopportunità, tra l’altro, in questo specifico caso, s’intreccia anche col tema dell’incompatibilità.

La «visione di futuro» della Basilicata dipende dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Avendo la Territorio SpA partecipato in passato a bandi regionali a valere sui Fondi europei, potrebbe accadere che con una mano, la stessa società, che conserva a via Verrastro la postazione di consigliere scientifico del presidente Bardi, ha scritto il Piano strategico, e con l’altra, parteciperà a qualche Avviso pubblico per progetti finanziati con lo stesso Pnrr. In questo caso, il campo della pubblicizzazione con soldi pubblici, potrebbe avere anche altre conseguenze a beneficio della Territorio SpA.

Una di queste, facilmente individuabile: vantaggio competitivo sulla concorrenza. Nel punteggio tecnico, per esempio, se inserito come “C.v” della SpA, il contributo alla redazione del Piano strategico regionale, allora sale il valore. Nel 2010, con la Territorio Spa a caccia di bandi con Fondi Ue, la stessa ripubblicizzò la propria pubblicazione “Piano di Sviluppo Regionale 1994 – 1996 – Regione Basilicata”. Con il “minestrone” del passato, Leonardo Cuoco ha cercato di creare un nuovo Piano strategico regionale a mo’ di Lourdes economica per far credere, con un documento di dubbia valenza indessicale, che le sventure della Basilicata possano svanire con un tuffo nella piscina dell’eufemismo, o in alternativa che comunque nelle sventure la Basilicata ci starà più volentieri. Il Cuoco ha cucinato il ministrone, i lucani hanno pagato e pagheranno, e la famiglia ci mangerà o potrebbe mangiare. Il cambiamento di Bardi, una mescolata di ortaggi


 

Ferdinando Moliterni

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