PATTI MAFIOSI CON LA CALABRIA E LA SICILIA
Sgominato il clan Martorano-Stefanutti. Col sindacalista Della Luna gestiva anche i lavoratori del San Carlo
I collegamenti con la malavita calabrese e siciliana, le estorsioni ad imprenditori e commercianti, il traffico di droga e gli appalti gestiti all’interno dell’Ospedale San Carlo di Potenza dove il boss decideva, per mezzo di un suo uomo, chi doveva lavorare e per quanto tempo. A gestire la criminalità lucana era il sodalizio facente capo a Renato Martorano e Dorino Stefanutti che da oltre quindici anni sono costantemente attivi sul territorio ed hanno ramificazioni e incursioni con la criminalità calabrese e siciliana con cui sono venuti a patti durante i periodi di detenzione dei capi storici. All’alba è stato ancora una volta sgominato il clan: 28 le persone arrestate, 9 poste ai domiciliari, 1 ha ottenuto un divieto di dimora. In totale oltre 60 gli indagati. Tra i nomi di spicco degli arrestati nell’operazione denominata Lucania Felix Renato MARTORANO, Dorino Rocco STEFANUTTI, Donato LORUSSO, i due Giambattista PACE di 69 e 29 anni, Saverio POSTIGLIONE, Giovanni QUARATINO, Salvatore Francesco ROMANO, Salvatore SANTORO, Nicola Sarli detto ‘Sciassi’ e suo figlio Michele, Giovanni TANCREDI e Carlo Troia. Tutti nomi già noti nell’ambito criminale. Tra i domiciliari spiccano i nomi dei familiari di Stefanutti Albina e Manuela ma anche di Rocco DELLA LUNA sindacalista da sempre operante nell’ambito degli appalti al San Carlo e di Francesco Michele Riviezzi. L’operazione è scattata all’alba. Stando alle investigazioni, ancora una volta emergono documenti contenenti veri e propri riti di affiliazione, regole, organigrammi e ruoli di vertice delle cosche della ‘ndfangheta che stringevano patti con i lucani. tra le cosche a cui si faceva riferimento e che tenevano in grande considerazione Renato Martorano c’erano i “Pesce-Benocco” di Rosarno (RC) e quello dei Grande Aracri di Cutro (Kr)ma anche con i SANTAPAOLA di Catania.