“INSULINA” COMPIE UN SECOLO
Ancora oggi si tratta di una terapia essenziale per le persone con diabete di tipo 1 e molte di tipo 2
100 anni fa veniva scoperta l’#insulina ‼️
Ancora oggi si tratta di una terapia essenziale per le persone con #diabete di tipo 1 e molte di tipo 2.
Scopri le differenze tra diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.
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Diabete mellito tipo 1
Rappresenta circa il 10% dei casi di diabete. È detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (detto anche dell’adulto), in quanto insorge, di solito, in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bambini piccolissimi (perfino neonati) o in giovani adulti e dura tutta la vita.
In Italia le persone con diabete tipo 1 sono circa 300.000 e l’incidenza di questa condizione è in aumento in tutto il mondo.
Si tratta di una patologia di origine autoimmune, cioè dipendente da un’alterazione del sistema immunitario, che comporta la distruzione di cellule dell’organismo riconosciute come estranee e verso le quali vengono prodotti degli anticorpi (autoanticorpi) che le attaccano. Nel caso del diabete tipo 1, vengono distrutte le cellule del pancreas che producono insulina (cellule beta).
L’insulina è l’ormone che regola i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue e, come una chiave che apre una porta, ne permette l’ingresso nelle cellule per essere utilizzato come fonte di energia. Il principale segno del diabete tipo 1 è, perciò, l’eccesso di glucosio nel sangue (iperglicemia).
Tipo 1 | Tipo 2 | |
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Prevalenza | Circa 0,5% | Circa 5% |
Causa | distruzione cellule beta del pancreas | ridotta sensibilità e resistenza all’insulina |
Sintomatologia |
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Spesso modesta o assente o sfumata |
Tendenza alla chetosi | Presente | Assente |
Peso | Generalmente normale | Generalmente in eccesso |
Età all’esordio | Bambini o più comunemente <30 anni | Più comunemente >40 anni |
Complicanze croniche | Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi | Spesso presenti al momento della diagnosi |
Insulina circolante | Ridotta o assente | Normale o aumentata |
Autoimmunità | Presente | Assente |
Terapia | Insulina necessaria sin dall’esordio | Dieta, farmaci orali, iniettivi, terapia sostitutiva con insulina |
Per approfondire
Data di pubblicazione: 9 novembre 2018 , ultimo aggiornamento 14 aprile 2021
Diabete mellito tipo 2
Insulina
L’insulina è un ormone, prodotto dalle cellule del pancreas, che provoca l’ingresso del glucosio (zucchero) circolante all’interno delle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia.
Se il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina o se gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) non rispondono in maniera adeguata all’ormone, il corpo non può utilizzare il glucosio circolante come fonte di energia e il glucosio resta nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia) causando danni a vari organi.
La maggior parte delle persone con diabete mellito di tipo 2, al momento della diagnosi, presenta entrambi questi difetti:
- insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas (deficit parziale di insulina),
- inadeguata risposta all’insulina (insulino-resistenza).
Il diabete di tipo 2 rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete; si presenta in genere in età adulta (circa i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni), anche se negli ultimi anni, un numero crescente di casi viene diagnosticato in età adolescenziale, fatto questo correlabile all’aumento dei casi di obesità infantile.
Gli italiani affetti da diabete tipo 2 sono circa il 5% della popolazione, cioè oltre 3 milioni di persone. Si stima, tuttavia, che a questo numero possa aggiungersi circa 1 milione di persone che hanno la malattia ma ancora non lo sanno.
Diabete gestazionale
Un aspetto particolare, nella donna, è rappresentato dal cosiddetto diabete gestazionale, diagnosticato durante la gravidanza, che, in genere, regredisce dopo il parto ma può ripresentarsi a distanza di anni come il diabete tipo 2. Se non controllato, il diabete gestazionale aumenta il rischio di complicazioni in gravidanza e al parto e/o di malformazioni fetali. Secondo i dati di prevalenza nazionali ed europei, circa il 6-7% di tutte le gravidanze è complicato da diabete (ogni anno in Italia >40.000 gravidanze).
Infine, l’aumento di incidenza di diabete tipo 2 nelle donne in età fertile e l’immigrazione da Paesi a elevata frequenza di diabete tipo 2 porteranno, nei prossimi anni, a un aumento delle gravidanze in donne diabetiche.
Tipo 1 | Tipo 2 | |
---|---|---|
Prevalenza | Circa 0,5% | Circa 5% |
Causa | distruzione cellule beta del pancreas | ridotta sensibilità e resistenza all’insulina |
Sintomatologia | Sempre presente Spesso eclatante e a inizio brusco |
Spesso modesta o assente o sfumata |
Tendenza alla chetosi | Presente | Assente |
Peso | Generalmente normale | Generalmente in eccesso |
Età all’esordio | Bambini o più comunemente <30 anni | Più comunemente >40 anni |
Complicanze croniche | Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi | Spesso presenti al momento della diagnosi |
Insulina circolante | Ridotta o assente | Normale o aumentata |
Autoimmunità | Presente | Assente |
Terapia | Insulina necessaria sin dall’esordio | Dieta, farmaci orali, iniettivi, terapia sostitutiva con insulina |
Per approfondire
Data di pubblicazione: 2 marzo 2021 , ultimo aggiornamento 14 aprile 2021