IL PATTO DEL MOMÒ REGGE
Manco a dirlo, l’ex Foliniano ha lavorato con la Territorio SpA della famiglia Cuoco che ha redatto il Piano strategico
Cronache lo aveva svelato 2 mesi fa, le mani di Perri sul Pnrr: ieri la nomina ufficiale da Bardi
Il digestivo ha fatto effetto, il presidente della Regione Basilicata ha espulso un altro pezzo di «cambiamento» che aveva in pancia da tempo: Gianpiero Perri. Il patto del Momò, che Cronache Lucane aveva già anticipato ad ottobre, si è adesso concretizzato. I soldi sono dei lucani, ma le nomine le fa Bardi che nel suo “spendi, spandi, effendi”, ha fatto nuovamente ricorso alla categoria del «consigliere scientifico» distribuendo l’ennesimo «incarico di natura fiduciaria» all’ennesimo riciclato dal centrosinistra: per l’appunto, Gianpiero Perri. L’ex Dd dell’Apt che assurse all’incarico in quota Folino, dopo aver consumato lo strappo con Forza Italia, Perri si dichiara di centrodestra, ma non disdegna affatto di sedersi al tavolo col centrosinistra, è stato nominato da Bardi il suo “saggio badante” per «l’attuazione del Psr e del Pnrr».
Una nomina con area di competenza così estesa, che tanto valeva informare la coalizione governativa di aver assegnato a Perri, con un atto «a motivazione libera», la licenza di fare quello che gli pare con i fondi europei. Il tema di cosa poi centri Perri con il programma di sviluppo rurale (Psr) a valere sui Fondi Ue, rappresenta un enigma destinato a restare inevaso fino alla fine dell’attuale legislatura. Ad ogni modo, quando si dice “la nomina è stata fatta a tavolino”. Il tavolino in questione è quello del locale ubicato a due passi dalla Regione dove è andato in scena il “banchetto” tra Bardi, Perri e il “braccio armato” del presidente, non l’autista di Acerra che si aggirava nei dintorni, ma il capo Ufficio di Gabinetto, Michele Busciolano.
Perri, invece, è la “mente”. Non a caso, certe nomine tra cui pure quelle dei Direttori generali di Dipartimenti regionali, hanno l’impronta: il caso del ricercatore Cnr, Canio Alfieri Sabia, alle Attività produttive, conserva la traccia. Perri, che da ex Dg dell’Apt sotto il centrosinistra, si è occupato della cultura col sindaco di Potenza, De Luca, dopo aver piazzato Vergari come Amministratore unico all’Apibas, ha visto andare in porto anche l’operazione Sabia col quale insieme si erano occupati del Patrono del capoluogo, San Gerardo.
Dopo che il feeling tra Perri e Busciolano ha portato anche alla ricomparsa dell’altro “super” consigliere di Bardi, Cuoco, che alla tavola Regione ha portato in dote la famiglia, la Territorio SpA, per Perri stesso era giunto il momento di una collocazione stabile. Perri, come fece con all’Apt per esempio nel caso Rambaldi, in un certo senso non dimentica gli “amici”: del resto la Territorio Spa, società della famiglia Cuoco, il consigliere scientifico di Bardi, Leonardo, è il socio di maggioranza e il presidente del CdA, gli ha dato da “mangiare” in passato. Perri è stato addetto alla gestione Aziendale e collaboratore in attività di ricerca socio-economiche della Territorio Spa. Eccoli di nuovo insieme, Cuoco e Perri: i canuti consiglieri scientifici di Bardi.
Il primo, Leonardo, già ha iniziato a fare gli “affari di famiglia”, come emerso sul Piano strategico regionale. L’altro, Gianpiero, pure promette meraviglie. Il futuro, il Piano strategico regionale è «la visione decennale» della Basilicata, mentre il Pnrr rappresenta la rinascita di un territorio inserito dall’Unione europea «nella categoria delle regioni meno sviluppate», affidate allo strapassato. Il «cambiamento» di Bardi è anche l’ottuagenario Cuoco e il classe ‘59 Perri che ora ha le chiavi del Pnrr e del Psr.
Se a Bardi è bastato un digestivo da Momò per la nomina di Perri, chissà quali digestivi serviranno a consiglieri e assessori della governance regionale di centrodestra, per digerire pure quest’altro colpo basso, Ma soprattutto chissà quale altro tipo di digestivo servirà ai lucani, per dimenticare l’esperienza Bardi. Tanto si va a destra, che si ritorna a sinistra: soprattutto in Basilicata