PRIMA I LUCANI, SÌ A CHIACCHIERE!

DI MASSIMO DELLAPENNA

Per l’Azienda sanitaria si riuscirà a premiare il merito e nominare uno che non confonde la provincia di Potenza con quella di Matera?

POTENZA. Come anticipato nei giorni scorsi da Cronache iniziano oggi i colloqui della Commissione di valutazione che dovrà stilare la rosa dei nomi tra i quali il presidente della Regione, Vito Bardi, dovrà, poi, scegliere il prossimo Direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Potenza che sostituirà il bistrattato uscente Lorenzo Bochicchio.

3 SOLO GLI ASPIRANTI LUCANI E UNA RINUNCIA PURE
Da quanto Cronache Lucane ha potuto apprendere, complessivamente gli aspiranti Direttori generali dell’Asp che hanno risposto al Bando della Regione, sarebbero di poco oltre la doppia decina: 24. Ma di questi 24, nonostante il contestato “regalo di Natale” di Bardi che ha aumentato, in piena crisi, lo stipendio dei Dg, almeno la metà pare non si presenteranno oggi. La cosa più grave pero’ è che dei 24 aspiranti, solo 3 sono lucani.
E di questi 3 lucani una certamente non parteciperà al colloquio di oggi. Clima troppo esacerbato e una politica regionale che non garantisce un humus adeguato per lavorare nel migliore dei modi. Dunque, se tutto va bene, in totale gli esaminati saranno una dozzina, di cui solo 2 lucani.

LE VALUTAZIONI DELLA COMMISSIONE SIANO RESE PUBBLICHE Usiamo il condizionale perché, tutto al contrario della promessa “casa di vetro” del “cambiamento” che Bardi ha sbandierato in campagna elettorale, tutta la procedura è ammantata dal massimo riserbo. Riserbo che se è comprensibile in questa fase, ci auguriamo non ci sia anche dopo le valutazioni.
La trasparenza nella Pubblica amministrazione non può essere un optional.

I lucani devono conoscere le valutazioni della commissione, devono sapere chi guiderà l’azienda sanitaria che li cura come mai sta lì ed è stato preferito ad altri.
Le buone pratiche si esercitano, non si professano. Il segreto istruttorio è roba da inquirenti, Bardi ricordi che oggi non amministra più una caserma, ma una Regione. E questo gli impone trasparenza e il dover giustificare le scelte.

PERICOLOSI INCROCI GEOGRAFICI FAMILIARI Tanto più che si vocifera, lo abbiamo scritto da queste colonne da più di un anno che ci sia già la prescelta, ancor prima dell’avviso: la dottoressa, di origini molisane, Anna Maria Minicucci, già direttrice sanitaria del presidio Asl Napoli, nonchè già direttrice generale del “Santobono- Pausillipon”, sempre della città dove vive e risiedente il governatore campano della Basilicata, Vito Bardi. Governatore che pare avere un debole per la Minicucci e tutte le questioni molisane, quelle che per un verso o per un altro, incrociano la via del magnate della sanità privata Aldo Patriciello, ma questa è un’altra storia di famiglia di cui ci occuperemo nelle prossime puntate. Sempre che prima non se ne occupi qualcun altro più titolato di noi sulle questioni di Bardi e del di lui assessore alla Sanità, Leone.

NON SI COMMETTA ANCORA L’ERRORE DI METTERE CHI CONFONDE LA PROVINCIA DI POTENZA CON QUELLA DI MATERA

Dunque nell’esercizio della nostra funzione di «cani da guardia della democrazia» non possiamo esimerci dal dire quanto sia grave che si conosca il nome del vincitore di una selezione pubblica ancora prima dell’avviso pubblico.

È valso per Naborre all’Acta, valga per la Minicucci oggi. Tra l’altro per il bene della nostra terra c’è da augurarsi che non si ripetano gli errori del recente passato quando Bardi al merito ha preferito l’appartenenza, tra l’altro geografica. D’altro canto la cacciata del romano Stabile dalla Film Commission, i dissapori con i vertici del Crob e così via, devono servire da insegnamento. La Basilicata ha bisogno di lucani eccellenti ai vertici, specie in una azienda complicata come quella sanitaria della provincia di Potenza.
Non vorremmo ci capitasse di nuovo qualcuno che ci dica che Genzano di Lucania è in provincia di Matera.