QUEL COMMOVENTE “SCUSATE” DI MANGO SETTE ANNI FA
Lettere lucane
L’8 dicembre del 2014 io mi svegliai all’alba; anzi, molto prima dell’alba – verso le cinque. Ero a Roma, nella vecchia casa dove vivevo prima di separarmi. Andai nello studio e accesi il computer. E navigando su internet scoprii che Mango era morto – la notizia non si era ancora diffusa, e molti quotidiani importanti non l’avevano ancora data. Rimasi sconvolto. E ricordai le due volte che ebbi modo di vederlo di persona: la prima, durate un concerto a Sala Consilina intorno al 1991; la seconda nel 1998, ad Acquafredda di Maratea, in un albergo dove lavoravo. L’ho sempre amato, Mango; e sono convinto che alcune sue canzoni (una decina) dureranno a lungo, almeno per chi ama la musica pop italiana. Sono trascorsi già sette anni, da quel brutto giorno. Ricordo che scrissi un messaggio a Lucia Serino – che all’epoca dirigeva “Il Quotidiano della Basilicata” – e le diedi la notizia. Nonostante l’ora, mi rispose, e rimase sconvolta anche lei. Mi chiese subito un articolo, e io lo scrissi in un’ora, e subito lo spedii al giornale. Poi ricordo che mi chiamò anche Luca Mastrantonio, e conoscendo la mia passione per Mango e la nostra comune lucanità mi chiese anch’egli un articolo, che uscì sul sito del “Corriere della sera”. Poi mi chiamò Metis Di Meo – una conduttrice Rai che ho visto un po’ crescere, e che quella notte a Policoro era sul palco – e ricordo che mi raccontò ogni dettaglio di quei momenti atroci. Si è molto discusso se fosse opportuno oppure no diffondere il video del malore di Mango. Confesso di averlo visto e rivisto infinite volte con un’angoscia indescrivibile. Ma, in tanto orrore – quanto orrore, nella morte – non dimenticherò mai le ultime parole pronunciate da questo cantante così nobile: “Scusate”. Di fronte al baratro, questo immenso cantante sentii il bisogno di scusarsi con il pubblico. Un gesto struggente e indimenticabile.