ANCORA BRACCIA INCROCIATE DAI LAVORATORI DELL’ACTA: A RISCHIO LA RACCOLTA DEI RIFIUTI LUNEDÌ
La società che gestisce i rifiuti a Potenza sta provvedendo ad individuare le persone interessate a garantire le prestazioni minime
POTENZA. Lunedì le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti e Fiadel hanno indetto uno sciopero generale dei lavoratori dell’Acta per tutti i turni. La società Acta che gestisce la raccolta dei rifiuti a Potenza sta provvedendo ad individuare le persone interessate a assicurare le prestazioni minime ed ovviare almeno in parte al disagio che inevitabilmente si crea alla cittadinanza, già fortemente provata da una gestione del servizio spesso, inefficiente. Questo è solo l’ennesimo sciopero del personale Acta. La situazione della società non è florida e questo si ripercuote sui lavoratori e soprattutto sui cittadini.
Città sporca con rifiuti abbandonati in ogni dove, lavoratori pagati con ritardo e nonostante tutto con spirito di sacrificio continuano a offrire il servizio e il centro di raccolta aperto a fasi alterne sono tutte conseguenze della situazione economica in cui versa la società. Va ricordato che i problemi dell’Acta sono da ricercare anche nella gestione del servizio di riscossione della Taric, la tassa che dovrebbe portare liquidità all’Acta e che non è stata versata totalmente.
Era la fine di settembre quando le organizzazioni sindacali denunciavano il ritardo nei pagamenti di 200 dipendenti della società di gestione dei rifiuti: «Sia gli operatori ecologici che i dipendenti utilizzati per i servizi di pulizia e quelli impegnati sul controllo del pagamento ticket, per la sosta in città, avanzano un mese di retribuzione così come i lavoratori dell’indotto visto che le aziende esterne, a cui sono affidati servizi nell’ambito dell’organizzazione di raccolta e conferimento rifiuti, non sono state pagate e, a loro volta, non riescono a garantire la retribuzione ai loro dipendenti».
A questo poi si aggiunge la questione del mancato rinnovo del Contratto nazionale di lavoro scaduto da oltre due anni e che ha portato lo scorso 8 novembre le organizzazioni sindacali ad indire uno sciopero generale. In quell’occasioni i lavoratori di Potenza e Matera si riunirono in un presidio davanti la Prefettura delle due città lucane.
«Non possiamo permettere- ha sottolineato in quell’occasione in una nota la Fp Cgil Matera e Potenza- che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che invece si voglia andare verso un modello di organizzazione del lavoro che comporta la precarizzazione e lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori ». Il sindacato ritiene necessario modernizzare questo settore e andare verso un sistema che porti al ciclo integrato dei rifiuti, perché questo comporta benefici per tutti. Benefici che si concretizzano in crescita delle aziende, qualità ambientale e tariffe contenute per i cittadini.