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“PD, LA LINEA VINCENTE PER IL PAESE DATA DA LETTA”

L’intervista all’On. dem, dal Pnrr al Corso di Medicina all’Unibas


POTENZA. Un’esperienza ormai ventennale al servizio della Basilicata ma soprattutto del Partito democratico, diventato la sua seconda casa. L’onorevole dem Vito De Filippo dopo settimane di silenzio e stoccate ricevute da avversari politici e anche da compagni di partito, parla del nuovo corso del Pd lucano dopo l’elezione del neo segretario regionale Raffaele La Regina. Non solo. Vito De Filippo, che indicando un percorso straordinario alterna visione a pragmatismo, conoscenza profonda a esperienza non si tira indietro nel commentare le scelte dell’attuale governo regionale vista anche l’opportunità del Pnrr che necessariamente bisogna cogliere. Nessuna critica dall’onorevole dem, ma una visione lungimirante di una regione che «merita di splendere» dice De Filippo. Perché il bene per la comunità è il fine a cui tendere e per raggiungere la meta desiderata occorre equilibrio e lucidità oltre a una buona dose di coraggio, forza e speranza.

Onorevole De Filippo, il Partito democratico lucano ha dato vita al Congresso eleggendo un nuovo segretario regionale. Non sono mancate polemiche però, tanto in casa dem che dagli avversari. Cosa ne pensa?

«Partiamo dal Pd . La prima cosa che vorrei dire è che risulta sempre molto interessante commentare e valutare le iniziative del Pd, dai congressi ad altre attività. C’e quasi una letteratura specializzata sul tema! Un’attenzione direi anche giustificata, per la storia e la forza di questo partito, che in genere si associa spesso a critiche, non sempre giustificate altre volte a veri e propri giudizi netti, negativi e perentori! Non è allo stesso modo semplice, direi, replicare lo stesso schema con gli altri partiti… Facciamoci una semplice domanda: come vengono scelti nel novanta per cento dei casi i vertici degli altri partiti lucani? Io mi occupo di politica e non so rispondere, perché francamente mi sfuggono, il più delle volte, quali siano i metodi di selezione della classe dirigente in gran parte dei partiti presenti in Basilicata…

Del Pd si critica la procedura. Hanno votato più di 8000 iscritti, si sono riuniti decine e decine di circoli. Ancora oggi francamente mi sembra una cosa rara ed assolutamente unica nel panorama politico italiano e lucano. Ho visto partiti che nominano vertici e dirigenti con una mail altri lo fanno via social. Si diventa responsabile di qualcosa con un Tweet. Francamente questo accanimento verso il Pd mi sembra un po’ ridicolo. Succede la stessa cosa, ha detto qualcuno, quando gioca la nazionale, siamo tutti tecnici della squadra, in molte occasioni tutti suggeriscono, tutti consigliano, tutti sono un po’ Segretari del Pd!».

Il Pd lucano ha creduto in un volto nuovo e giovane eleggendo Raffaele La Regina. Crede sia in grado di svolgere il compito di segretario regionale in un partito che deve ricostruirsi?

«Io vedo un verso buono e giusto davanti a noi: abbiano eletto, in tantissimi, basta capire solo i numeri in questo caso, un giovane segretario, la concorrente era una giovane amministratrice, si insedierà un gruppo dirigente nuovo e radicato sul territorio. Non mancano contrapposizioni, non mi sfuggono le tensioni, non escludo un dibattito duro e complesso nei nuovi organismi, ma francamente mi sembra il territorio migliore, quello del Pd, nella politica lucana. Un grande scrittore come Elio Vittorini diceva che la prima paura è quella del peggio, solo dopo scatta, con forza, il nostro desiderio per il meglio.

Raffaele La Regina sarà all’altezza di questo lavoro, e tutti gli altri a partire da Viviana Cervellino daranno uno straordinario contributo! Ci sono personalità nuove ed anche esperte che hanno dimostrato generosità come Maura Locantore. Sono sicuro che anche le Agora’ contribuiranno ad allargare il profilo del partito sia a sinistra che nella cosiddetta area riformista. Abbiamo di fronte un lavoro importante ed entusiasmante ».

Onorevole, a livello nazionale come vede le scelte dei dem?

«La linea netta e vincente fino ad ora l’ha indicata con forza Enrico Letta. Chiaro sui valori, lineare nei programmi, pulito e trasparente sulle posizioni: dalla pandemia all’Europa, il Pd deve ancora di più indicare la rotta per il nostro Paese. Siamo quelli che in Parlamento stanno difendendo senza omissioni il presidente Draghi e il suo governo, siamo quelli che su family act, malattie rare, rafforzamento del sistema sanitario, test genetici, Sud e Pnrr, sblocco delle assunzioni nella PA, rafforzamento delle amministrazioni locali aree interne, transizioni varie ecc.. stanno dando il maggiore e più efficace contributo».

Torniamo in Basilicata. L’altro ieri è stato ufficialmente inaugurato il corso di laurea in Medicina all’Unibas. Un sogno diventato realtà, l’ha definito l’attuale governo regionale. Cosa ne pensa?

«La Regione Basilicata non mi sembra protagonista, il massimo che riesce a fare e inseguire sogni di gloria altrui. Fanno uno stonato contro canto. Ha fatto un po’ sorridere la quantità di comunicazioni sul corso di laurea in medicina nella nostra Università ».

Come mai l’hanno fatta sorridere?

«La verità è che la storia è lunga ed è più complessa nella sua serietà! Il professore Antonio Lerra della nostra Università ha scritto un bellissimo libro sul nostro Ateneo: l’Università degli Studi della Basilicata, per un profilo storico, questo il titolo. Invito a leggerlo. Il nostro Ateneo era giovane, piccolo e collocato nel Sud dell’Italia.Tre debolezze ancora grandi che solo una lungimirante azione dei governi regionali precedenti hanno provato a superare. Alcune riforme passate del sistema universitario italiano potevano travolgere la nostra università, come è noto ai più! Noi allora reagimmo come Regione. A partire dalla storica legge a mia firma che ancora oggi finanzia la nostra università. Finanziamento per la spesa corrente non solo per progetti a tempo che è una cosa unica nello scenario nazionale! Ci sono atti vari, a partire da quelli del ministero dell’Università nel quale sono stato durante il governo Gentiloni che potrei citare per sostenere meriti ed azioni ».

Si è svolta però una inaugurazione in pompa magna. Era presente anche il Ministro lucano della Salute Speranza…

«Non ci sono dubbi che l’occasione storica di avere il Ministro Speranza ha fatto il resto! Bardi invece di attribuirsi meriti impropri dimostrasse con altri atti e programmi di voler rilanciare il nostro Ateneo. Diciamo che questa volta ha avuto il garbo di essere presente come presidente della Regione, aspettiamo che faccia atti concreti in futuro».

Onorevole De Filippo, il governo nazionale sta spingendo molto su legge di bilancio, Pnrr e Mezzogiorno. Crede che la Basilicata sia pronta per queste sfide?

«Leggo le preoccupazioni del presidente di Confindustria Basilicata, dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil e di tante categorie produttive, la Basilicata deve spendere qualche miliardo di euro nei prossimi 6 anni. Facciamo una battaglia di operatività, di confronto e di azioni. La più grande crisi finanziaria e sanitaria associata alla più grande occasione di risorse e di programmi possono avere un doppio destino: o una grande rinascita o il declino! In questo quadro di opportunità e di rischi vedo un ruolo sommo del Pd! Riprendiamo l’orgoglio della guida con forza! Solo così i tanti limiti dei singoli saranno superati dalla grandezza delle sfide che la Basilicata ha di fronte».


DI MASSIMO DELLAPENNA


 

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