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“POTENZA CITTÀ DELLE DONNE” FA IL REPORT DELLE ATTIVITÀ GIÀ REALIZZATE E LANCIA UNA NUOVA INIZIATIVA

Al via indagine conoscitiva per trasformare Potenza in una città a misura di donne


Otto parole e otto tavoli, che hanno prodotto il format per una indagine conoscitiva che la rete potentina intende sottoporre a uomini e donne per immaginare insieme, attraverso una comunità che sa pensare insieme, una città a misura di donna. I laboratori tematici svolti in questi mesi hanno avuto lo scopo di approfondire e arricchire gli 8 temi del Manifesto Rete Città X le donne: lavorare, abitare, decidere, educare, amministrare, convivere, curare, promuovere benessere e hanno messo insieme una visione di città, coerente e unitaria di donne unite da uno stesso sentire: Potenza deve essere una città per le donne.

La domanda che per prime le promotrici di PZxD si sono poste è stata: Perchè Potenza dovrebbe diventare una città per le donne? La questione femminile oggi deve essere posta al centro di qualsiasi proposta che riguardi il futuro del Paese e allo stesso modo di Potenza. L’anno che sta per concludersi è stato un’occasione per avviare numerosi progetti, sinergie e azioni concrete quali ad esempio “Libri buoni come pane” a favore degli operatori impegnati nella campagna vaccinale, il Convegno “Fertility Day: conoscere e proteggere la salute riproduttiva delle donne”, il progetto EduStem attraverso l’intitolazione delle aule di una scuola a tutte le donne della scienza e ancora la mostra d’arte conteporanea MUSAICO: la donna tra realtà e rappresentazione, la progettazione e realizzazione ad opera di esperte dell’opuscolo “Avrò cura di me” per la prevenzione del tumore al seno in collaborazione con molte associazioni potentine, e il convegno “Analisi e, riflessioni e azioni femminili. Il ruolo della condizione economica nel processo di emancipazione delle donne” realizzato in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Ed è proprio in continuità con questa mission, che sulla base dei punti del manifesto e dei relativi tavoli di lavoro, l’associazione intende volgere lo sguardo al futuro per intercettare ancora di più i bisogni delle donne nella nostra città.

Il Direttivo, oltre ai tanti progetti realizzati quest’anno, ha lavorato alla stesura di un modello di un’indagine conoscitiva sui bisogni in ottica di genere da divulgare alla comunità al fine di iniziare quel dialogo con le Istituzioni che renderà più concreti e targettizzati gli interventi per il prossimo anno. Ciascun interessat* potrà compilare un form a risposta multipla suddivisa per ambiti e suggerire quali tra le tante azioni individuate abbiano la priorità. I risultati dell’indagine si trasformeranno in progetti concreti da realizzare nel 2022. Il progetto ha ottenuto il patrocinio della Consigliera di Parità della Regione Basilicata. Come emerso nel confronto con la città capofila (Torino Città per le Donne) nel primo report realizzato, la città è un luogo fisico, ma anche e soprattutto l’insieme di tanti cittadini e cittadine che interagendo formano una comunità, una rete di relazioni umane che determinano la qualità della vita di ciascuno. L’organizzazione degli spazi, la strutturazione dei tempi, funzionalità dei servizi insieme all’ambiente culturale e ai valori condivisi sono l’ossatura su cui si modellano le vite dei singoli e caratterizzano fortemente le relazioni comunitarie.

Le città sono luoghi di grandi opportunità e di grandi sfide sociali, economiche, ambientali. La sfida delle città oggi sembra essere quella di accompagnare e gestire la transizione verso un mondo sostenibile per tutti partendo dalle persone, dalla diversità, dalla conoscenza, dalla creatività che le persone stesse, innanzitutto, possono portare in una città. Dove sono le persone a Potenza? Come si coinvolgono? Potenza ha una grande ricchezza associativa, di competenze, di creatività e anche di risorse umane. Ma tutte queste risorse non sono parte di una tessitura collettiva, di un disegno d’insieme, di una visione di sostenibilità integrata, di una missione che coinvolga la classe dirigente nel suo complesso nel rendere Potenza città per le persone. PZxD è una parte tessitrice di questo “noi” politico collettivo, che parte innanzitutto dai sogni e dai bisogni delle donne e di tutte le persone, con analisi, concretezza, dialogo, competenza.

Le persone, nella loro ampia diversità, devono essere poste ora al centro e alla guida progettuale del futuro, un futuro che presto saremo chiamati a scegliere per Potenza e che non può e non deve essere costruito da chi ha ancora schemi cognitivi e modelli implementativi del secolo passato. È nata una comunità che ha un enorme valore di per sé. È stato possibile conoscersi, valorizzare le identità, le risorse personali e le competenze molto trasversali, sentirsi vicine e motore autodeterminante del nostro futuro.

Questo è nel piccolo quello che noi abbiamo sperimentato, questo è quello che in una dimensione allargata, vogliamo proporre alla città di Potenza: una città con al centro le persone, persone che parlano e progettano la loro città. Occuparsi delle donne è il primo passo per occuparsi realmente di diversità, perché significa andare oltre innanzitutto il modello patriarcale e maschilista che ha dominato la nostra società per millenni, e ancora subdolamente continua in gran parte a farlo. Ma aprire gli occhi a partire dalle donne consente di cambiare prospettiva e vedere con gli occhi di tutte e richiedere un forte cambiamento. Un approccio alla città e alla politica fondato sulla diversità è strumento generativo di valore e di innovazione.

E in questa diversità si situa la ricchezza dell’apporto che le donne oggi possono dare per costruire una società diversa e modelli di leadership plurali, che vedano anteporre il valore del noi all’affermazione di un potere, centrato sul singolo, isolato e avulso dal tessuto. Le donne da sempre vivono nel noi, perché sono abituate a tenere insieme i molteplici aspetti della vita e questa competenza è oggi basilare per un mondo che innanzitutto ha bisogno di ricostruire legami tra i cittadini e le cittadine, superare le diseguaglianze e porre attenzione alla qualità di vita di tutti, a partire dai più fragili. Soprattutto nella fase post Covid, tantissime persone si troveranno in condizione di maggiore fragilità ed è a queste innanzitutto che oggi si deve guardare.

Quello che il Covid ci ha insegnato è che non c’è salute dei singoli, c’è salute quando esiste un equilibrio in tutte le parti di una comunità. La sfida per una nuova fase di sviluppo sostenibile per Potenza è quella di diventare, per la prima volta, capace di andare oltre il sistema degli attori dominanti storici, ormai in gran parte deboli e poco innovativi e dare fiducia e potere alle sue risorse principali, finora trascurate: le donne, i giovani e la varietà delle persone che qui vivono, studiano, lavorano e che sono capaci di generare nuove visioni, iniziative, attivismo civico e innovazione. Potenza può tornare a riprogettare se stessa, sognare e costruire il proprio futuro in un mondo che cambia velocemente. Per farlo è necessario uscire dalla palude della rassegnazione. Bisogna dare freschezza ai progetti e alla capacità di organizzazione dei processi, fare spazio a una nuova classe dirigente, con una forte iniezione di nuovi sguardi e idee, donne e minoranze in posizioni di competenza e leadership.

Bisogna ripensare politiche e progetti coraggiosi, abilitanti nei confronti della società nel suo senso più ampio e variegato. È possibile ridare qualità urbana ai quartieri, per rendere l’abitare, i servizi, i luoghi del lavoro, lo spazio pubblico e verde molto più adatti a una società di donne e persone nella loro diversità, non più discriminanti e omologanti. È importante sviluppare un senso di comunità che aiuti a combattere la solitudine e l’esclusione. Mettere le persone al centro della nuova visione urbana significa ascoltarle, accoglierle e valorizzarle realmente affinché possano scegliere consapevolmente di stare in una Potenza plurale, collaborativa e dinamica, per attuare i loro più diversi progetti di vita e lavoro.


 

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