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LE SCADENZE DELLO SCADUTO CICALA

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Come se non bastasse il pessimo giudizio che su questo centrodestra d’inconcludenza e di teatro hanno già dato moltissimi lucani, ecco che arriva il colpetto di grazia dello scaduto Carmine Cicala che, per mancanza di argomenti iscritti all’OdG, manda a zonzo i consiglieri regionali fino alla seduta di martedì. Ora lasciamo perdere la sua tattica da Bostik con cui sta tentando oltre i limiti delle umane possibilità d’incollarsi alla poltrona presidenziale, anche per dribblare l’annunciato e come sempre onirico rimpasto di Bardi, ma che dire dell’elenco comatoso e vociante di mozioni ed interrogazioni che ancora attende l’opposizione per avere trasparenza e lumi sulle continue iperfetazioni amministrative. Eppure il gioco democratico del controllo vale davvero poco se il settantenne governatore se la scappotta sempre dal rendere conto di quello che fa o peggio di quello che non fa. Prendiamo ad esempio la questione della DIA interrogata da Cifarelli e chiediamoci mai se i lucani abbiano, una volta per tutte, pur il diritto di sapere cosa abbia fatto Bardi per averla qui in Basilicata: una letterina, magari evanescente? Una telefonata, magari timida? Ha scritto Dino Basili: “Maggioranze variabili, variate, avariate. Attenti alla scadenza”.

 

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