PROCESSO ALL’ANZACRESA PER SCONTRI DEL 2018
I sei giovani del centro sociale protestarono contro la manifestazione fascista di Forza Nuova
Per gli eventi accaduti durante la manifestazione di Forza nuova a giugno del 2018 in piazza Don Bosco a Potenza, è iniziato il processo in tribunale. Imputati 6 aderenti al centro sociale Anzacresa che si opposero a quella manifestazione autorizzata per alcune finalità di contrasto alla legge Finanziaria ma di fatto trasformatasi in una manifestazione razzista, omofoba e fascista con cori inneggianti al Duce. Dopo gli slogan “via i fascisti da Potenza”, si arrivò quasi allo scontro tra organizzatori e manifestanti e solo l’intervento della polizia riuscì a sedare gli animi. Da Forza Nuova la denuncia: dagli antifascisti era stato distrutto uno striscione, motivo per cui in 6 devono ora rispondere ai giudici di violenza privata, danneggiamento e minacce. Il processo è stato aggiornato a marzo ma nel frattempo agli imputati giunge la solidarietà dei consiglieri comunali di opposizione che, all’unanimità si dichiarano sempre dalla parte dell’antifascismo. Anche perchè in Italia l’attività omofoba e razzista di FN e dei movimenti neofascisti non si è arrestata. E ricordano anche l’assalto squadrista alla sede della Cgil dello scorso ottobre a Roma evidenziando come siano tante le voci che chiedono lo scioglimento di una sigla, quale quella di Forza Nuova che non si riconosce nei valori e nei principi della nostra Costituzione.
Forze simili- concludono i consiglieri di opposizione- non dovrebbero avere ragione di esistere, ancor meno essere autorizzate a qualunque forma di iniziativa pubblica e proselitismo.