TRA LA CAMPANA E IL LOMBARDO, GODE IL VENETO
Non della Basilicata e col passato nella Sanità militare: Bardi anche per la Direzione generale dell’Asp fa fuor i i lucani
Basta che non siano lucani, Bardi conferma il suo slogan: oggi all’incontro con Salvini potrà sbandierare la nomina lucana italo-padana. Per la poltrona di Direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp), tra la campana di origini molisane, Anna Maria Minicucci, e il cardiologo lombardo, l’ha spuntata il vicentino Giampaolo Stopazzolo.
Un veneto per anni e anni nelle seconde fila della Sanità neanche veneta, ma proprio di Vicenza, che adesso si troverà a fare il titolare in una “squadra” del Sud. Uno scappato, si potrebbe dire ed è anche facile comprenderne il perchè, dal Veneto del governatore Zaia. Dopo la proroga ricevuta ad inizio anno, il Direttore generale dell’Ulss 8 Berica, Maria Giuseppina Bonavina, scelta da Zaia nel febbraio scorso, nominò Stopazzolo Direttore dei Servizi socio-sanitari dell’Azienda ospedaliera.
La decorrenza del mandato triennale, dal 1° aprile scorso. Pochi mesi dopo, la scorse estate, da Stopazzolo l’invio della domanda di partecipazione all’Avviso pubblico della Regione Basilicata per la sostituzione all’Asp del Dg Bochicchio che, avendo sottoscritto il contratto triennale il 15 gennaio del 2019, era ormai giunto ai titoli di coda dell’incarico. Come per l’Asm di Matera, dalla Commissione di valutazione delle candidature idone, consegnata al presidente della Regione Vito Bardi, una rosa di 7 nomi. Tra questi, la scelta è ricaduta su Stopazzolo.
Nell’annunciare la nomina del nuovo Dg dell’Asp, Bardi, del vicentino con un passato nella Sanità militare da Sottotenente medico, responsabile dell’infermeria con astenteria, ha dichiarato come motivazione il suo essere «un esperto di telemedicina e di medicina territoriale, che sono le due principali sfide della nuova Sanità che dobbiamo affrontare e vincere in tutta la Basilicata e quindi anche in Provincia di Potenza». «La competenza specifica del Dott. Stopazzolo nel settore della telemedicina – ha aggiunto Bardi -, il suo know-how specifico e la sua esperienza sono una garanzia per tutti gli abitanti della provincia di Potenza, soprattutto per le esigenze di cura della popolazione in età avanzata».
Ad ogni modo, dei 3 lucani su 5 che avevano confermato la disponibilità per la carica di Dg Asp, come volevasi dimostrare, bene ha fatto chi non si è neanche presentato al colloquio. Paradossale come dopo una campagna elettorale improntata sul «prima i lucani », proprio i lucani siano i più penalizzati dalle scelte di Bardi&Co. A parte Spera alla direzione dell’Aor San Carlo di Potenza, adesso dopo la nomina di Stopazzolo, nei vertici delle altre 3 Aziende sanitarie, quindi Asp, Asm e Irccs Crob, 3 Dg di fuori regione e con il vicentino e Pulvirenti a Matera, probabilmente mai così in alto nella loro carriera.
Fallito il blitx all’Azienda sanitaria di Matera, era nella rosa dei 7 consegnata a Bardi, per Minicucci, già direttrice sanitaria del presidio Asl Napoli e già direttrice generale del “Santobono – Pausillipon” di Napoli, neanche il secondo “assalto”, questa volta a Potenza, è riuscito. Chissà se sulle coordinate di Rionero in Vulture, data la maretta al Crob per di Martino, potrà essere la volta buona per Bardi per piazzare anche lei.
Che Bardi sia un generico Generale, trova conferma nella bordata allusiva ma fumosa riservata nel finale del suo annuncio di Stopazzolo: «Con questa nomina di elevata professionalità, chiudiamo una fase di conflittualità che non ha recato giovamento alla Basilicata e all’azienda sanitaria di Potenza ». Chissà se Bardi, sul piano formale e della trasparenza, farà diversamente da quanto fatto di recente per l’Asm, fornendo, per esempio, degli idonei alla carica di Dg dell’Asp, i giudizi della Commissione di Valutazione