LE VIE LUCANE DI LEONARDO
Le identità di Monna Lisa e la Basilicata: il parere di Raffaello Glinni
Cinquecento anni fa, il 2 maggio 1519 ad Amboise spirava il genio italico per eccellenza, era un figlio nato fuori dal matrimonio,era nato ad Anchiano, una frazione di Vinci il 15 aprile 1452 figlio naturale di Ser Piero da Vinci e dalla una certa Caterina, descritta ” di buon sangue “ quindi nobile decaduta . Quando il re di Francia Francesco I, a Saint-Germain-en-Laye dove si trovava, apprese la notizia della scomparsa si lasciò andare a un pianto sconsolato.
Tre anni prima il geniale e poliedrico italiano. gli aveva venduto la Monna Lisa, giusto per coloro che ogni tanto scrivono che deve ritornare in Italia perchè rubata da Napoleone, la Gioconda sin dal 1516 fa parte del patrimonio della Corona Francese. Il buon Napoleone la requisì quando divenne console per portarsela nella sua camera da letto e poi quando divenne imperatore la riportò al Louvre .
Della Gioconda, il suo quadro più famoso, se ne distaccò nell’ultimo periodo della sua vita, vendendolo a re Francesco I di Francia,e da tempo si discute chi sia in realtà la donna ritratta e vi sono diverse teorie sulla sua identità. Un filo rosso che lega Parigi alla Lucania, Milano ad Amboise, Roma a Venezia, Mantova e Pavia, e Anchiano, piccola frazione di Vinci a Lagonegro, splendido gioiello della Basilicata. Come nel recente e raffinato documentario “Identità Monna Lisa” Monna” Lisa del regista Luca Trovellesi Cesana.