L’UGL SULLE MORTI BIANCHE
Non si deve più morire di lavoro. Intervento dopo gli ultimi tre decessi di giovani lucani
Sul drammatico numero delle morti bianchi, le morti sul posto di lavoro, interviene l’Ugl di Basilicata che si dice stufa di una contabilità che certifica le disgrazie.
Basta dunque con i morti sul lavoro che interessano la Basilicata: l’ultimo in ordine di tempo è stato l’agricoltore di Nova Siri che ha perso la vita schiacciato da un trattore mentre era alla guida del mezzo. Qualche giorno prima aveva perso la vita la donna travolta nell’area industriale di Melfi da un pullman che riportava a casa i dipendenti del turno di notte. Ancora prima un altro giovane, lucano che lavorava a Torino, è deceduto nel crollo della gru su cui stava lavorando assieme ad altri due colleghi. Tre giovani vite spezzate- dicono dall’Ugl- da cause di lavoro e che sono tragedie inaccettabili non degne di un Paese civile. “L’Ugl esprime cordoglio alle famiglie in una nota congiunta Adelmo Barbarossa, Commissario Regionale dell’Ugl Basilicata, e Pino Giordano dell’Ugl Matera- che auspicano immediata chiarezza su tutti gli episodi ribadendo la necessità di adottare un piano nazionale per fermare queste stragi che non possono essere derubricate come mere fatalità. E’ fondamentale potenziare la formazione e la cultura sulla sicurezza a cominciare dalle scuole. L’assenza di una efficace politica sulla sicurezza sul lavoro in questo Paese, porta a nefaste conseguenze: è indispensabile che questo stillicidio abbia fine poiché, la perdita di una vita umana crea un vuoto incolmabile e porta il disonore alla società. In un paese dove si lavora non più per migliorare la propria esistenza, ma per la sopravvivenza, è assolutamente inaccettabile morire sul posto di lavoro. Per l’Ugl- concludono Giordano e Barbarossa- servono subito maggiori risorse da destinare alla prevenzione ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro, informando anche i lavoratori sui rischi nei quali possono incorrere nello svolgimento della professione.