I LUCANI NEL MONDO HANNO LA NECESSITÀ DI CONOSCERE UNA PROSPETTIVA DI RITORNO
L’importanza di rivedere il ruolo e le potenzialità delle consulte regionali: questo è stato uno dei temi della Conferenza Stato Regioni Province Autonome CGIE. L’intervento di Scaglione
di Luigi Scaglione *
L’anno che si chiude, è stato un anno difficile e complicato per il mondo associativo dei Lucani nel Mondo.
Troppi contatti virtuali, pochi scambi di opinioni e di confronto ma soprattutto una pericolosa stasi nei sostegni istituzionali che rischiano di mettere a rischio la tenuta di una realtà comune fatta di identità che si incrociano e sperano di essere ancora protagoniste nei contesti in cui operano, come pure con grande sofferenza hanno fatto alcune associazioni italiane e poche all’estero.
Pur tuttavia, il nostro protagonismo in prospettiva, è stato premiato dal successo della ultima Conferenza Stato Regioni Province Autonome CGIE a cui abbiamo dato un contributo forte e determinante insieme alle altre Consulte regionali italiane attraverso un documento finale, approvato proprio alla vigilia di Natale, con il quale: Si impegna il Governo a sensibilizzare gli Enti Locali, per favorire il ripristino delle Consulte regionali laddove non esistono di concerto con organismi consultivi nazionali; Riconoscimento del codice ATECO per le associazioni presenti in Italia che si occupano delle comunità italiane derivate all’estero.
Turismo di ritorno. Affinché il turismo delle radici (o di ritorno) sia una chiave di volta strategica per lo sviluppo del turismo e dell’intero sistema Italia, occorre riportare tutti i progetti nazionali in essere sotto la direzione della DIGIT prendendo in considerazione l’idea di utilizzare, quali strumenti idonei i Distretti turistici istituiti dal Ministero del Turismo ai sensi della legge 106/2014;
Lavorare d’intesa con CGIE ed i singoli ministeri, per intercettare finanziamenti complementari a quelli regionali, che possano così consentire alle Consulte di avere risorse adeguate sia per portare avanti progetti strategici, sia per affrontare interventi di supporto in campo socio assistenziale.
Un Progetto di Ricerca volto a capire quanto è successo in questi due anni ai tanti connazionali rientrati in Italia a causa della pandemia. Coinvolgere le Regioni e le Consulte in progetti condivisi su temi di interesse comune (per esempio sulla lingua italiana, sul turismo di ritorno ecc.), anche intercettando finanziamenti del MAECI. Dare maggiore visibilità alle Consulte regionali. Le Consulte hanno un carattere di trasversalità per il quale si fa fatica a pensarle all’interno di una direzione specifica della Giunta regionale o di un settore del Consiglio.Salva l’autonomia delle amministrazioni regionali, sarebbe utile elaborare indicazioni per le Regioni stesse al fine di individuare in quali aree andrebbero collocate per poter utilizzarle al meglio.
Favorire un confronto con il MAECI e le Regioni stesse al fine di capire come le Consulte possono contribuire alla realizzazione di attività di internazionalizzazione e valorizzazione del sistema Paese; Essere in grado di intercettare i cambiamenti che le nostre associazioni all’estero stanno vivendo. In pratica, occorre prevedere come potrà essere la realtà delle nostre comunità all’estero da qui a 20 anni. Impegnarsi sul tema del lavoro e dell’occupazione: capire cosa può essere offerto ai corregionali all’estero (specie ai giovani) che vogliono tornare o venire a vivere in Italia, spingendo i Centri per l’Impiego regionali a designare figure professionali che possano fungere da riferimento per i connazionali che vogliono ritornare.
Intercettare finanziamenti per l’attrazione dei nostri talenti emigrati all’estero.
Auspici ma anche certezze di cui sapremo essere buoni testimoni nel futuro dei nostri amici Lucani.
* PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI INTERNAZIONALI LUCANI NEL MONDO SEGRETARIO ORGANIZZATIVO CONFERENZA PERMANENTE STATO/REGIONI/PA/CGIE