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LA BASILICATA È CHIAMATA ALLA PROVA DEI FATTI

Dobbiamo utilizzare al meglio e spendere bene le risorse disponibili, indirizzandole sui principali driver di sviluppo e puntando a ridurre i gap territoriali, di genere e di competenze. L’intervento di Somma

di Francesco Somma *


Il 2021 non ha tradito le attese: la ripresa economica post Covid c’è stata e ha interessato anche le nostre specializzazioni produttive, facendo emergere grande capacità di resilienza e reazione, seppure con alcune eccezioni. Le difficoltà non sono però definitivamente alle spalle, non solo a causa della nuova recrudescenza della pandemia o per effetto di fenomeni quali caro energia e carenza materie prime.

È evidente, piuttosto, che proprio ora ha inizio la sfida più complessa per la Basilicata. Dopo aver dimostrato di poter reggere all’urto di un evento traumatico, la regione è chiamata alla prova dei fatti: utilizzare al meglio e spendere bene le tante risorse disponibili, indirizzandole in maniera coerente sui principali driver di sviluppo, superando la logica “a pioggia” e puntando alla riduzione dei divari territoriali, generazionali, di genere e di competenze. Ci sono alcuni punti da cui partire: il rafforzamento della base produttiva come elemento imprescindibile per la crescita; potenziamento dell’assetto amministrativo con una burocrazia alleata e non ostacolo per imprese e cittadini; efficaci azioni di contrasto all’emergenza demografica; infrastrutture fisiche e digitali, progetti di transizione ecologica, finanziamenti a ricerca e sviluppo.

Va salutato positivamente il via libera che è finalmente arrivato da viale Verrastro ai contratti di sviluppo regionale che abbiamo fortemente sostenuto: un importante stimolo agli investimenti che va anche nella direzione di incanalare le risorse derivanti dall’industria estrattiva a sostegno dell’iniziativa privata in attività no oil.
Da tempo diciamo che è questa la direzione da percorrere, continuando a valorizzare il grande patrimonio di risorse naturali, cultura d’impresa e competenze che disponiamo e su cui va costruita la Basilicata del futuro. La nostra è una regione fortemente interessata dalla doppia transizione ecologia e digitale e, in particolar modo, quella energetica.

Questo ci espone alle fragilità indotte da processi complicati con impatti economici e sociali potenzialmente rilevanti, ma se sapremo accompagnare le imprese nei necessari investimenti per la riconversione avremo anche straordinarie opportunità. La concreta possibilità di coglierle dipenderà dalla capacità di dare vita a una programmazione partecipata da tutti gli attori dello sviluppo del territorio chiamati a un grande sforzo di cooperazione e convergenza. Che il 2022 sia finalmente l’inizio di un cammino di crescita stabile, duratura e inclusiva.


 

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