QUAL È LO STATO AL 2021 DELLA PARITÀ PER LE DONNE LUCANE?
È ancora lungo il percorso ma auspico che nel 2022 si riempia il divario di genere. L’intervento di Pipponzi
di Ivana Pipponzi*
Il cammino verso la parità di genere in Basilicata è ancora lungo ed arduo alla luce dei casi che ho trattato nel corso del 2021 quale Autorità garante della parità e delle pari opportunità e pubblico ufficiale nella prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro. Tantissime sono state le lavoratrici lucane che si sono rivolte a me per denunciare discriminazioni subite sul posto di lavoro, chiedendo il mio intervento per farle cessare. Molti casi si sono definiti con la conciliazione (come avrò modo di illustrare in gennaio 2022 nella consueta iniziativa dedicata). In questo senso è continuata fruttuosamente anche nel 2021 l’attività sinergica con l’Ispettorato territoriale del lavoro di Potenza e Matera con cui nel 2017 abbiamo istituito il “Centro di ascolto di vittime di discriminazione sui posti di lavoro”, centro dedicato alla risoluzione stragiudiziale dei casi di discriminazione di genere sul lavoro.
Come di consueto anche nel 2021, unitamente all’Ispettorato del lavoro, ho presentato il Rapporto annuale sulla convalida delle dimissione delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri con figli da 0 a 3 anni, da cui sono emersi dati preziosi per i decisori politici quanto alle misure a sostegno della maternità e della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro (l’ottanta per cento delle lavoratrici madri ha dichiarato di essersi dovuta dimettere per l’assenza di strutture che potessero sostenerle nella cura dei figli. Tutti i lavoratori padri dimessi, invece, lo hanno fatto per passare ad una nuova attività lavorativa).
Tanto mi ha indotta a sollecitare il governo regionale a porre in essere misure strutturali a sostegno delle famiglie e del lavoro femminile.
Stringenti i dati del caporalato femminile in Basilicata specie con riferimento alla zona Ionica (all’uopo e’stato stilato un importante protocollo di intesa di portata nazionale con AcionAid proprio per attivare azioni a sostegno delle lavoratrici sfruttate in agricoltura). Ha destato una forte preoccupazione anche l’importante indagine portata avanti dalla Procura della Repubblica di Potenza che ha sgominato il consistente sfruttamento di donne moldave in attività di badanti. In questo senso ho offerto al Procuratore Capo Dott. Curcio tutta la disponibilità del mio Ufficio a sostenere giudizialmente le lavoratrici sfruttate anche per ricostruire, unitamente all’Ispettorato del lavoro, la loro pozione lavorativa.
Il divario di genere in Basilicata emerge anche con riferimento alla presenza delle donne nei consessi esecutivi delle giunte dei comuni lucani (numerose sono state le diffide inoltrate nel 2021 a Comuni lucani volte a far ricostituire le giunte nel rispetto della giusta quota di genere) e ai neo consigli provinciali di Potenza e Matera (rispettivamente con 1 e 2 donne). Tanto mi induce a ritenere che la normativa sulle quote di genere nei consessi politici rappresenti ancora mero step burocratico, non essendo stata compresa la necessità della presenza femminile nella amministrazione della cosa pubblica.
Auspico che nel 2022 attraverso i fondi che arriveranno Pnrr e anche grazie alla legge c.d. Gribaudo sulla parità salariale sia il governo centrale che quello regionale possano finalmente e definitivamente mettere in campo azioni strutturali e sistemiche in favore della parità di genere.
* Consigliera regionale di Parità