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SULL’USCIO DEL 2022

Indicazioni per guardare con fiducia e responsabilità all’anno che verrà. L’editoriale di Santochirico


di Enzo Santochirico


Ci ritroviamo sull’uscio del 2022 “a rimirar tra le rossastre nubi/stormi d’uccello neri”, senza neanche il fischiettio spensierato del cacciatore di carducciana memoria? Senza iscrivermi al torneo ottimisti vs pessimisti, costato che – per dati, stati d’animo, condizioni di vita – il 2021 si è preso un’ampia rivincita nei confronti dell’annus horribilis 2020 e sembra passare il testimone all’anno che verrà conservando lo stesso trend positivo.

Fra auspici e previsioni, spaziando “senza limiti e confini”, consegno ai lettori di Cronache Lucane qualche indicazione per il 2022 nell’intento e allo scopo di archiviare, o almeno arginare, paure e smarrimento, che la pandemia ha ingenerato o aumentato, e guardare con maggiore fiducia, ma sempre con responsabilità, al futuro.
Draghi Presidente della Repubblica consoliderebbe una guida stabile del Paese e la leadership italiana in Europa (si eviti lo spauracchio del presidenzialismo: é almeno dal 1979 – quando Pertini incontrò i controllori di volo – che ruolo e funzioni della Presidenza della Repubblica sono cambiati).

Vaccino obbligatorio (salvo per chi non può). La vita di una società intera non può essere prigionera di pregiudizi e mistificazioni.
Per vincere a casa nostra “l’inverno demografico”, di cui parla Papa Francesco, un coraggioso e rivoluzionario piano demografico regionale con l’obiettivo minimo di pareggiare il saldo negativo annuale che è attualmente di circa 6.000 abitanti, attraendone altrettanti – di ritorno, da altre regioni, dall’estero non importa. Patrimonio edilizio e territorio, servizi alla persona, formazione, agricoltura i settori per riuscirci.

Cambiamenti climatici e tutela dell’ambiente. La Regione, ogni comune, ciascuna comunità (scuole, uffici, aziende, ecc) si assegnino un obiettivo che anticipi di almeno 5 anni (meglio sarebbe 10) quelli fissati a livello internazionale.
Alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 si affidi la regia degli interventi e delle attività culturali per l’intera regione, con una dotazione finanziaria e un programma triennale e organismi (CdA, Presidente, Direttore) che ne abbiano la responsabilità per tale periodo.

Due eventi culturali di fine anno hanno riacceso altrettante “lampadine” – ora forzatamente spente – che potrebbero illuminare l’anno che verrà.
L’ultimo numero della rivista Mathera, formidabile e originale avventura editoriale che – pur occupandosi di passato – continua a stupire per originalità e innovatività, spinge a pensare ad una grande mostra sulla storia di Matera, un po’ come “VENETIA 1600. Nascite e rinascite”, che nelle stanze del Palazzo Ducale ripercorre le vicende della Serenissima.
Il finale di Sassiwood fra le vie di Tursi – con la dolcezza di Fabrizia Sacchi, la timidezza di Giovanni Esposito e soprattutto l’omaggio ad Albino Pierro – fa riaffiorare una suggestione di amici scrittori: la Basilicata come Capitale della Poesia.
Con la speranza che qualcuno legga e sappia ascoltare.
Buon anno.


 

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