TOP E FLOP: È IL LAVORO SVOLTO A DECRETARE IL MIGLIORE E IL PEGGIORE LUCANO DELL’ANNO
Nel 2021 c’è chi ha dato il meglio e chi il peggio di sé: politici, imprenditori e professionisti sotto la lente d’ingrandimento di Cronache
TOP E FLOP assoluti
TOP
Gianni Rosa. Con questa imberbe banda del “cambiamento”, senza dubbio è politicamente un gigante in mezzo ai nani. Il Dipartimento che guida è il più delicato, trattando col petrolio. Ma riesce a distinguersi anche lì, difendendo e promuovendo il territorio come si deve. L’esperienza non si compra al supermercato e lui ne ha da vendere. Ha subito, tra l’altro, il cambio di 3 Dg come se nulla fosse. In pole per il post Bardi!
FLOP
Michele Busciolano. Il plenipotenziario capo di gabinetto di Bardi, succeduto a Grauso (scappato per motivi che il tempo ci dirà), avrebbe dovuto velocizzare la macchina amministrativa e renderla più trasparente, in virtu’ del suo passato, e invece l’ha rallentata, resa confusa e anche più enigmatica. Entrando, nonostante il ruolo politico fiduciario lo vieterebbe, a piene mani nella gestione. È grazie a lui, tra l’altro, che viene uccisa, manco partorita, la “Stagione dei concorsi” che ha sostituito con la “lista della spesa”.
Top e flop di categoria
Sanità top
Roberto Galante. Perché la Sanità non è solo pubblica, anzi. E poi il direttore amministrativo è uno di quelli che si è fatto davvero da solo, facendo nella struttura dove lavora davvero tutta la gavetta. Un buon risultato il suo grazie anche al lavoro del Direttore Generale Rocco Maglietta che ha esperienza da trasferirgli. Un percorso oggi coronato con il corso al Crob che lo abilita come DG. Roberto continuerà a far parlare di sé.
Sanità flop
Gerardo Di Martino. Nel giro dei direttori esterofili voluti da Bardi, forse l’acquisto meno azzeccato è proprio il Dg del Crob. Che però ha gli stessi vizi del presidente: delega, spende e spande pur di non fare lui ed è più assente che presente. Altro che il rasoio di Occam, Di Martino ha scelto la più facile via della moltiplicazione delle poltre. Insomma Bardi, che vorrebbe farlo fuori, non ha però di che lamentarsi: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
Agricoltura top
Roberto Viscido. È l’unica meritata conferma rispetto allo scorso anno. Il direttore di Confagricoltura Basilicata è un motorino irrefrenabile. È pungolo dell’amministrazione regionale e qualche volta anche suggeritore. Merita la conferma grazie anche al lavoro di tutti i giorni e poi la sua organizzazione nel 2021 fa il pienone di riconoscimenti: Battifarano con le “4 viti dell’AIS” (Associazione Italiana Sommelier), Romano miglior allevamento della Basilicata secondo l’Associazione nazionale allevatori della razza Frisona, Bruna e Jersey italiana e Posticchia quale miglior caseificio d’Italia nella rassegna “Italian Cheese Awards”.
Agricoltura flop
Donato Di Stefano. Alzi la mano chi in Basilicata sa rispondere prontamente alla domanda: quale è stata una iniziativa degna di nota della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) nel 2021? O ancora per quali particolari pregi si è distinta l’attività del suo anonimo direttore Di Stefano. Tanto più che questi pare voglia utilizzare l’organizzazione quale trampolino di lancio per una sua prossima candidatura regionale. Un 2021 molto sotto tono, non che gli anni precedenti siano stati migliori per la CIA…
Comunicazione top
Gianluigi Conese. L’amministratore delegato di SEC Mediterranea, una delle più grandi realtà di pubbliche relazioni, ha avuto un 2021 super. Sia nell’ambito delle attività rp, ma anche personalmente. Alla fine del 2020, infatti, è uscito il suo libro “Se tutto andrà bene”, pubblicato da Florestano Edizioni. Un romanzo, ambientato a Bari durante il lockdown, che nel 2021 ha spopolato nelle librerie ma anche sui media.
Comunicazione flop
Gianmario Mariniello. Un mito, riesce a far rimpiangere il “Conte” Calenda e già questo potrebbe bastare. Il patronimico di Aversa voluto da Bardi per guidare la comunicazione in Regione, non lega col territorio, non sente una testata, non fa public relation per la Giunta. Non visita una redazione, non muove un dito sulla legge per l’editoria e chiude sempre più i rubinetti al pluralismo dell’informazione. Insomma, cosa è venuto a fare? A prendere gli 80.000 € netti all’anno sui quali ha già messo occhio la Corte dei Conti?
Professioni top
Donatello Cimadomo. Non c’era di certo bisogno della brillante assoluzione dell’ex presidente Marcello Pittella, difeso alla fine da solo, per capire di che stoffa fosse fatto l’avvocato potentino, professore di procedura penale all’Università di Salerno. Cimadomo ha ormai reso orgogliosa la Comunità lucana a livello nazionale, attestandosi come uno dei difensori più importanti d’Italia.
Professioni flop
Giuseppe Fiengo. I Bardi boys sono tutti così: vengono da fuori, sono attempati, non se ne importano molto del territorio perché non è il loro e non lo vivono, e non hanno molta voglia di lavorare. E così l’avvocato degli strani incroci sull’asse Dogliani (Mose/Pedemontana) in Basilicata pare essere venuto proprio a chiudere la carriera, senza aver molta voglia di lavorare. Per ogni compito che toccherebbe svolgere a lui ha nominato un esterno profumatamente pagato. E già visto che le casse dell’Asi in liquidazione sono particolarmente floride…
Territorio top
Michele Campanaro. La legge del contrappasso ha voluto questa volta premiare la Basilicata. Per i tanti ruoli chiave coperti dalla politica con dirigenti di fuori regione, è arrivato in Prefettura a Potenza un lucano doc. Uomo di sostanza, esperto e capace. Com’è arrivato ha mostrato quanto tenga al suo territorio. Pronti via una interdittiva antimafia, addirittura a un Istituto di Vigilanza. Poi ha mostrato di saper gestire le criticità con il caso della donna morta alla Zona Industriale di Melfi, quando ha sfoggiato doti da vero diplomatico. Un Prefetto di sicuro top!
Territorio flop
Luigi Vergari. Povere imprese dell’area industriale del territorio della Provincia di Potenza. Dalla padella alla brace: dopo il flop Asi si passa ad Apibas dove arriva, tramite la compagnia di giro “Cuoco-Perri” l’ex assessore Deluchiano, il commercialista impalpabile. Una nomina inaspettata la sua, non senza qualche sospetto di conflitto d’interessi. Al momento dall’esito disastroso: tanto fumo, niente arrosto. Non c’è nemmeno il DG.
Ambiente Top
Anna Lanza. Si dice che il bene vada fatto per bene ed in silenzio. È proprio il caso di Anna, dipendente dell’Egrib, mai eccessiva e che nel quotidiano si occupa di salvaguardare l’ambiente. Per la sua Basilicata lo fa anche con lungimiranza insegnando alle nuove generazioni l’educazione ambientale. Top anche quale eroe discreta nel tempo dell’apparire.
Ambiente flop
Antonino Capuano. È uomo del fare, con tanta gavetta in politica. Non merita di stare tra i flop, ma per il momento lo è. Ma può recuperare perché ha capacità. Deve solo capire cosa che farà da grande Farbas che a oggi risulta una Fondazione troppo ibrida. E come tutti gli strumenti che fanno tutto, finisce per non far bene nulla e andare in sovrapposizione con altre strutture meglio specializzate. E poi c’è bisogno subito di comunicare meglio, vista la missione della Fondazione/carrozzone. Sì, perché non bisogna dimenticarsi che è l’unico ente subregionale che ha mantenuto il CdA e le relative poltrone. Bisognerà tornare ad occuparsene…
Politica top
Vincenzo Telesca. È senza dubbio l’astro nascente della politica lucana. Senza tessera di partito, tra i pochi a fare opposizione seria e non strumentale nel capoluogo di regione. E poi, volto da boyscout, è pure un bel ragazzo che in politica non è un fattore secondario. In molti lo danno in pole per il dopo Guarente.
La città effettivamente ne avrebbe bisogno, ma per lui sarebbe una inutile perdita di tempo. Potenza non è Firenze e se Vincenzo vuole puntare in alto, alla prossima deve puntare alla Regione.
Politica flop
Vito Bardi. Con l’assoluzione di Marcello Pittella si può dire che è andato in paradiso per scambio. E ora come farà non potendo più giustificare la propria incapacità con il refain della mala gestito del passato? Anche perché dopo due anni e mezzo di malgoverno e favolette, dove ha praticamente colonizzato la regione, ci si augura che almeno abbia la decenza da oggi di smetterla di rifugiarsi dentro le colpe del passato che tra l’altro la storia oggi ci inizia a dire che non c’era. Uomo senza visione politica per il quale prima Napoli e dintorni, poi forse i lucani.
Sindacati top
Angelo Summa. Sbraita, si oppone, si agita… contesta: è il numero uno! Se l’opposizione politica facesse un decimo di quello che fa lui tutti i giorni, la Basilicata sarebbe un passo avanti e forse Bardi sarebbe già tornato nella sua bella Napoli. Ma due anni (o meno) passano. A breve si tornerà a votare in Regione. E un’esperienza come la sua questa volta non può e non deve rimanere ai box. Ne vedremo delle belle…
Sindacati flop
Rocco Della Luna. Il sindacalista, subito sospeso dalla organizzazione, della Uil arrestato lo scorso novembre, non può che essere lui il flop di questo 2021. E non tanto per quanto emerge di penalmente rilevante, lo ricordiamo siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, sarà il giudice a decidere se Della Luna è innocente o colpevole, ma certe frequentazioni e certa leggerezza nell’agire un sindacalista proprio non se la può permettere.
Enti regionali top
Canio Santarsiero. È il barbiere di Siviglia degli amministratori regionali: tutti lo vogliono, tutti lo cercano. Come se non bastasse aver risanato in due anni un ente semorente come era Egrib qualcuno lo vorrebbe ancora in campo per un altro miracolo: Aql. Ma lui sta bene dove sta e dato che i numeri non mentono, basta dare uno sguardo ai bilanci per capire cosa ha avuto la forza di fare in così poco tempo questo professionista. Con lui il Pnrr è in ottime mani, peccato che il più non passi da lui.
Enti regionali flop
Alfonso Andretta. Sull’acqua se Egrib arride al futuro, ad Aql si piange. Andretta è il tipico cliché dei mediomen voluti da fuori di Bardi. Non incide e non governa: non è stato capace manco di nominarsi dopo mesi nemmeno il Dg. E il Pnrr passerà quasi tutto tramite lui. Si dirà: ma è un tecnico! Magari, Andretta è un tecnico che ha bisogno di tecnici. A oggi si è infatti distinto solo per profumatissime consulenze date a qualche collega. Un velo pietoso poi sull’oscurità della trasparenza nella quale ha fatto piombare, contro legge, l’ente. Ha avuto finanche il coraggio di affermare che gli atti pubblici sono riservati: un ossimoro da far ridere se non fosse che per la gravità fa piangere. Ma c’è chi se ne occuperà.
Eventi e Cultura top
Nicola Timpone. Per fortuna porta la Basilicata in controtendenza. Anche lui importa da fuori: ma ospiti di eccezione. Vedasi il successo del Marateale. Ma non solo, è anche capace di esportare il Brand Basilicata fuori porta. Solo poche sere fa la nostra regione protagonista grazie a lui a Roma dove è stato dato, tra l’altro, il premio in memoria della lucana Lina Wertmüller a Sergio Castellitto. Top!
Eventi e Cultura flop
Dina Sileo. Da lei ci si aspettava di più con la delega alla Cultura. Oltre qualche bella uscita fuori porta con Aniello Ertico della Fondazione Porta Coeli, si registra per il resto poco o niente. Troppo astiosa, è divisiva e non aggrega. Poi soffre le critiche. Basti pensare che poco tempo fa ha attaccato questo giornale per un redazionale fatto 3 speciali fa da un ente. Peccato che quello stesso ente quel redazionale di fine anno lo ha sempre preso, al netto delle governace di turno (vedasi questo numero e quello dell’anno precedente per credere). Tra l’altro quell’ente come altri 20 all’anno circa. Basta informarsi un po’ meglio prima per evitare la figura della non acculturata delegata alla cultura. Buon 2022 Dina che sia migliore e meno astioso del 2021.
Istituzioni top
Piero Marrese. Lanciatissimo è il sindaco/presidente della Provincia di Matera. Marrese sta facendo non bene, ma benissimo. Facendosi apprezzare per le sue doti non solo a livello locale. Comunica perfettamente al passo coi tempi ed è uomo concreto. Dopo qualche esitazione, ha preso definitivamente il volo. Con un centro destra disastroso e un centro sinistra in cerca di riscatto e guida, per le prossime regionali potrebbe rappresentare l’uomo su cui investire.
Istituzioni flop
Mario Guarente. Fa quasi tenerezza parlare di questo sindaco del capoluogo per caso. Trovatosi lì per un’alchimia irripetibile e per una manciata di voti. Fa imbarazzo invece che scopra solo ora il buco da 80 milioni, dopo due anni di non gestione della città. Questo da un punto di vista amministrativo. Non va meglio da un punto di vista politico dove con una maggioranza bulgara, è riuscito a farsi rosolare dai suoi più esperti alleati che l’hanno messo sotto scacco: un disastro. Che Dio ce ne scansi e liberi!
Impresa top
Vincenzo Damiano. Non si può rimanere indifferenti a colossi come Hitachi che a Tito sta facendo, anche in termini occupazionali, grandi cose nello stabilimento diretto dal lucano Damiano. Un’azienda che fa guardare con serenità al futuro dei lavoratori lucani, a differenza di qualche collega che pure sta nella stessa area e che non si capisce come si muoverà dopo l’abbraccio (letale?) iberico. E poi chapeau per l’iniziativa durante la pandemia: l’hub vaccinale per i propri dipendenti e per quelli delle società che lavorano nel perimetro aziendale Hitachi che grazie al protocollo sottoscritto con Confindustria Basilicata, Regione, sindacati e altre organizzazioni datoriali è stato da viatico anche per le altre imprese.
Impresa flop
Carlo Tavares. È l’amministratore delegato di Stellantis il flop per le imprese nel 2021. Supera di poco Manzana della trentina Gpi SpA con il quale fino all’ultimo è stato testa a testa per decretare chi avesse fatto peggio impresa in Basilicata nell’anno appena terminato. Tavares per tutta la Cig a cui ha costretto i lucani che lavorano a Melfi, alla fine la spunta. Stellantis dovrebbe far capire ai lucani cosa vuol fare. Uno stabilimento creato con fondi pubblici, che va avanti a botte di cassa integrazione con soldi pubblici e lavoratori sempre più nell’incertezza. Si può fare impresa così?