RIGENERAZIONE URBANA, 6 PROGETTI PRESENTATI
Numeri deludenti della Basilicata fanalino di coda. Solo 1 il progetto approvato, 4 con riserva, 1 respinto
Per Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Potenza sono deludenti i numeri della regione Basilicata contenuti nel decreto del ministero dell’Interno che in attuazione del Pnrr individua i Comuni beneficiari dei contributi da destinare ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana. L’obbiettivo del decreto è quello di ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale ma anche di migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto socio-ambientale.
A quanto è dato sapere, sono solo tre i progetti presentati dal Comune di Potenza per un importo complessivo di 20 milioni: un progetto di 3 milioni è stato approvato, respinto quello di 6 milioni e approvato con riserva quello da 11 milioni. Non sta messo bene nemmeno il materano con il solo Comune di Pisticci che ha presentato 3 progetti per un importo complessivo di 3 milioni 250 mila euro tutti e tre però approvati con riserva. Il che significa che sia Pisticci che Potenza devono presentare l’integrazione richiesta dal Ministero entro il 10 gennaio pena l’esclusione e lo scorrimento della graduatoria a vantaggio di progetti presentati da Comuni di altre regioni. A peggiorare una situazione già disastrosa, il fatto che dalla regione Basilicata siano stati richiesti finanziamenti per circa 23,250 milioni di euro su un fondo complessivo nazionale destinato alla rigenerazione urbana che ammonta a 3,4 miliardi di euro, vale a dire lo 0,7%. La percentuale di risorse effettive scende a meno dell’1% e qualora venissero approvati tutti i progetti con riserva, le risorse aumenterebbero dello 0,5 per cento. La Basilicata, assieme al Molise, è fanalino di coda nella graduatoria delle regioni del Sud per progetti presentati, approvati e risorse assegnate. Per Fausto De Mare presidente di Confcommercio-Imprese il dato deve far riflettere sul ruolo strategico che il terziario di mercato riveste per la vitalità delle città e sugli impatti delle politiche sull’ambiente urbano e sul sistema economico. Contro la desertificazione dei centri storici lucani bisogna ripartire dal concetto chiave che le città sono i motori della crescita economica. Anche la disciplina urbanistica appare scollegata dal mutamento continuo che coinvolge gli organismi urbani, non riuscendo a fornire risposte ai processi sociali, economici e ambientali che si manifestano. Vanno sollecitate le istituzioni e la politica per non vanificare gli sforzi compiuti in questi due anni di pandemia dai titolari di pmi che hanno resistito alla crisi per non far mancare i servizi ai cittadini. Per non perdere il treno della ripartenza- conclude De Mare- si chiede alla Regione Basilicata di verificare i dati e di farsi carico di quanto si potrà fare e si dovrà fare per non perdere un’altra opportunità.