PIRO, AVVISO DI SFRATTO A CICALA
Il capogruppo forzista: «Non si attua il cambiamento con i sotterfugi, si voti!»
Al lassismo di Bardi replica il piglio di Piro: «Stop a questa scena confusa e contraddittoria»
Sul differimento senza paletti temporali del rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, la prima fuga in avanti l’ha fatta registrare proprio un esponente della maggioranza di centrodestra: il capogruppo consiliare di Forza Italia, Francesco Piro. «La tattica del rinvio sulla scadenza della presidenza del Consiglio regionale – ha dichiarato Piro – non aiuta a fare chiarezza dentro la maggioranza e a sostenere la volontà di cambiamento politico che Bardi aveva annunciato con grande fervore». Al lassismo della coalizione governativa in spregio dello Statuto regionale, c’è chi finalmente opponendosi dice no.
“Re” Carmine Cicala e tutti gli altri componenti dell’Ufficio di presidenza, che come da Statuto, potendo restare in carica per 30 mesi, sono ormai scaduti, risalendo la loro elezione al maggio del 2019. Il centrodestra, tuttavia, nè vota gli eventuali nuovi componenti, nè conferma, dato che lo Statuto prevede la possibilità della rieleggibilità, gli attuali. Così nella regione delle proroghe, la Basilicata, anche il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, è in proroga. Con l’intervento deciso e univoco di Piro, ormai non si può più affermare in maggioranza siano tutti complici compiacenti del silenzio di Bardi & Co. ingolfati nell’interrogarsi su quale destino assegnare a Cicala dovendo calcolare l’incastro della postazione del presidente del Consiglio con l’eventuale rimpasto di Giunta.
«Oggi più che mai, guardando anche la situazione del capoluogo e non solo – ha aggiunto il consigliere regionale di Forza Italia, Piro -, si rappresenta una scena piena di contraddizioni e confusioni che di certo non fa bene al centrodestra, facendolo considerare uno schieramento arroccato sui privilegi e ricerca del potere. Diversamente il centrodestra è oggi più che mai chiamato a dare segni di unità e di speditezza istituzionale e amministrativa che i balletti incedenti che si consumano fanno venire meno. Per tutto questo sosteniamo lo sforzo di Bardi di rappresentare le vocazioni politiche dell’alleanza che è stata legittimata dal voto dei lucani e su cui sarebbe davvero indicente e colpevole dimenticarsene».
Per Cicala appare poco probabile, allo stato attuale delle cose, la non conferma nella carica di presidente del Consiglio se l’unica alternativa, per equilibri interni alla Lega, dovesse essere quella del passaggio in Giunta, dove però, sul free rider della valle del petrolio, già ci sono contrarietà importanti per evitarne l’ingresso.
Ad ogni modo, dato lo Statuto regionale e gli altri motivi politici da lui espressi, per il capogruppo consiliare in Regione di Forza Italia, Francesco Piro, quale che sia la scelta, al momento, in realtà, non è più possibile procrastinare un atto dovuto e obbligatorio. «Cicala a questo punto – ha concluso Francesco Piro – non può fare altro che dare serietà istituzionale alla presidenza del Consiglio, cosa che ha fatto fino ad ora, programmando immediatamente la votazione del nuovo vertice dell’Assemblea regionale ».