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SCUOLE, PER IL PONTE CI PENSA OMICRON

La Regione ha confermato lo slittamento dopo le decisioni del Governo. Intanto sui tamponi e tracciamento arrivano nuove regole


POTENZA. La scuola non riaprirà più domani ma il rpossimo dieci gennaio. Lo ha reso noto la giunta regionale lucana dopo aver discusso con Anci, Upi, dipartimento Sanità e Aziende sanitarie. L’ordinanza del presidente della Regione Basilicata, nonostante fosse pronta dal primo pomeriggio, è stata pubbllicata sul bur a mezzanotte dopo aver atteso le decisioni del governo centrale. (come annunciato da Bardi via social menntre andavamo in stampa ndr.) Una scelta necessaria che arriva anche dopo l’aumento considerevole dei casi di contagio in regione.

Non a caso l’Anci su proposta di tutti i sindaci aveva chiesto già lunedì scorso uno slittamento della riapertura delle scuole per permettere ai primi cittadini di potersi adeguatamente preparare. La richiesta è stata accolta, infatti la Regione ha messo anche a disposizione dei Comuni, già nella giornata di ieri, i tamponi richiesti per la campagna di screening nelle scuole in vista della riapertura. La somministrazione sarà a carico dei Comuni.

E la data in cui verranno svolti toccherà deciderla alle varie amministrazioni, anche se come abbiamo raccontato nell’edizione di ieri in molti si sono già portati avanti come il sindaco di Tolve e Genzano, programmando da giorni uno screening per il fine settimana. News anche in tema di tamponi e tracciamento in Basilicata. Nell’ultima riunione è stata rivista la modalità di accesso ai tamponi molecolari. In particolare, per i cittadini che si sono sottoposti a tampone antigenico non sarà necessario il tampone molecolare di conferma, sia in caso di risultato negativo che positivo. Sarà possibile prenotare il tampone molecolare solo trascorsi 15 giorni da quello antigenico, il cui referto sarà trasmesso all’Azienda sanitaria di riferimento. Una decisione per adeguarsi alle ultime direttive del Governo.

I cittadini possono fare un tampone molecolare presso le strutture pubbliche se disposto dell’Asl nell’ambito del tracciamento dei contatti di persone positive; possono prenotare autonomamente sulla piattaforma regionale un tampone molecolare a condizione che non abbiano fatto l’antigenico da meno di 15 giorni. Ripristinata la Piattaforma regionale tamponi, prevedendo l’accesso di nuovo anche ai Sindaci, dopo i problemi dei giorni scorsi, che – fa sapere la Regione – sono oggetto di indagine interna per accertare eventuali abusi.


 

L’APPELLO DELLA UIL SCUOLA AL GOVERNO

Scuole, «priorità alla didattica in presenza»


La posizione della UilScuola rispetto alla situazione pandemica che interessa nello specifico il mondo della scuola è« la Didattica in presenza, unica modalità di didattica che assolve oltre all’aspetto dell’acquisizione delle conoscenze anche la socializzazione, il vero problema che da due anni circa tutte le proposte avanzate per la risoluzione dei problemi non sono state ascoltate”» Lo afferma il segretario regionale Uil Sscuola Luigi Veltri.

«Siamo pronti a ragionare sulla possibilità di sospendere la scuola perché ne va della salute pubblica, ma dovremmo essere in grado di accompagnare queste decisioni con una riflessione che sia in grado di aggredire alcuni problemi che sono il trasporto pubblico, il tracciamento, la sicurezza dei lavoratori e dei ragazzi, il medico scolastico. Sono tutte problematiche – dice Veltri – che potrebbero aiutare a superare questo tema e però noi di questo non ne sentiamo parlare».

Dunque un provvedimento specifico per la scuola – è la richiesta centrale che la Uil Scuola ha posto durante l’incontro tra sindacati scuola e ministro Bianchi. Serve un provvedimento strategico sulla scuola, anche al fine di rifinanziare il contratto oltre che risolvere la questione centrale del precariato e la situazione di sfruttamento lavorativo dei Dsga facenti funzione – ha affermato Pino Turi, segretario nazionalee nel corso del suo intervento che ha avuto come bussola il modello di scuola che si intende realizzare per il paese e la tutela del personale che ne rappresenta la base costitutiva.

«Veti politici incrociati impediscono di trovare soluzioni per superare vincoli e individuare scelte normative per il personale della scuola – ha osservato Turi – bisogna smettere di dividere le persone e iniziare ad agire per superare le emergenze e guardare al rilancio della scuola statale e costituzionale del paese. Un vero e proprio argine alle derive autoritarie e di discriminazione sociale a cui gli scioperi del 10 e del 16 dicembre hanno richiesto un ripensamento delle politiche tuttora in atto. Basta con la confusione dei ruoli, ognuno faccia il suo se lo sa fare. Bisogna cominciare a definire che cosa è attività amministrativa, che cosa è decisione politica, che cosa è azione sindacale. Se si confondono i piani si perdono obiettivi e nessuno ha responsabilità, ma con ripercussioni negative sui lavoratori e sulle persone più deboli ».

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