IL PARCO INTEGRATO DI SERRA RIFUSA DA POLMONE VERDE A DISCARICA RIFIUTI
Comune chi amato a intervenire su abbandono e degrado della “super piscina” mai entrata in funzione
Il recente botta e risposta tra il Sindaco di Matera Bennardi e l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa circa il piano di caratterizzazione dei rifiuti abbandonati nel “Parco integrato di Serra Rifusa” nella città dei Sassi, ha riportato l’attenzione dei cittadini e soprattutto dei residenti di quel quartiere, alla grave situazione di totale abbandono e degrado di quello che sarebbe dovuto essere il polmone verde della collinetta di Serra Rifusa e invece, abbandonato e vandalizzato, è diventato una discarica di rifiuti.
Il progetto del parco risale a più di 20 anni fa e, grazie al “Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile”, il cosiddetto Pisus, esso fu destinatario di 3,6 mln di euro. Quell’avveniristico parco infatti avrebbe dovuto costituire un’integrazione tra il verde della natura circostante con le antiche falde acquifere del vicino “Rione Aquarium”, e avrebbe ospitato in un habitat ambientalistico un modernissimo centro sportivo natatorio dotato di una piscina olimpionica di dimensioni regolamentari a livello internazionale.
Ma purtroppo le cose non andarono come sperato perché seguirono tutta una serie di vicende giudiziarie con ricorsi finiti davanti al Consiglio di Stato e ancora intoppi, imprevisti e ritardi burocratici che via via determinarono la sospensione dei lavori. Ma anche quando in seguito la struttura venne ultimata, essa non è mai entrata in funzione tanto che a tutt’ora purtroppo il “Parco integrato di Serra Rifusa” non solo rimane un sogno irrealizzato per tutti gli abitanti del quartiere, ma addirittura è diventato un emblema di opere pubbliche d’avanguardia mai entrare in funzione e cadute in abbandono e degrado.
Per non parlare dello sperpero di denaro pubblico e di tutta una serie di servizi e attività anche economiche che collegate al centro sportivo natatorio del parco avrebbero costituito un’importante ricaduta lavorativa per la città che sarebbe divenuta meta di gare e competizioni di livello nazionale ed internazionale.
Ora dunque il Comune di Matera, quale proprietario dell’area del parco oggetto di abbandono di rifiuti, avrà il compito di procedere al “piano di caratterizzazione” e quindi all’immediata rimozione e allo smaltimento dei rifiuti che sono stati abbandonati tutt’intorno alla super piscina olimpionica.