CONSIGLIO IN ODORE DI RIMANDO, CICALA NON AVREBBE I NUMERI
Per le votazioni dei tre delegati per l’elezione del presidente della Repubblica la maggioranza non ha l’accordo. Solo l’opposizione avrebbe trovato la quadra
POTENZA. È stata accolta dalla maggioranza di centrodestra in Regione Basilicata la richiesta di rinviare a dopo il 14 gennaio la discussione sul Piano Strategico regionale in programma per il Consiglio di oggi. Nella seduta congiunta svoltasi ieri in modalità telematica è arrivata l’approvazione da parte di I e III Commissione Consiliare su quello che sarà il documento che delineerà le varie azioni per i prossimi dieci anni tese ad assicurare lo sviluppo economico e sociale della comunità lucana e a tutelare e valorizzare le risorse naturali e paesaggistiche, storiche culturali del territorio. L’opposizione aveva fatto arrivare nel fine settimana la richiesta dello slittamento della discussione di questo punto per permettere anche al consigliere del Pd Marcello Pittella di poter partecipare ai lavori, su un tema cosi delicato, dopo i mesi di assenza per motivi personali. Il presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala ha reso noto che lo slittamento su questo punto è stato accolto.
Sul rinvio totale dell’Assise però al momento in cui andiamo in stampa non ci sarebbe nessuna conferma. La seduta della Commissioni congiunte di ieri però sembrano essere state un presagio di quello che abbiamo raccontato nell’edizione scorsa. E cioè l’assenza di unità nella maggioranza. Non è un segreto che il caso delle dimissioni di Vizziello dal gruppo di Fratelli d’Italia e anche dalla carica di capogruppo hanno buttato ancora più nel caos la maggioranza di centrodestra.
I numeri già di per sè precari ora rischiano di essere ancora meno. Gia ieri durante i lavori delle Commissioni si sono registrate alcune assenze, come quella del consigliere leghista Zullino per motivi di famiglia (sembrerebbe che all’interno della sua famiglia siano stati riscontrati dei casi di positività). Nonostante i lavori si siano svolti in modalità telematica la presenza degli esponenti di centrodestra non è stata certamente costante. Motivo che potrebbe portare oggi Cicala a chiedere uno slittamento totale dell’Assise.
Anche perchè come primo punto all’ordine dei giorno c’è l’elezione dei tre delegati per l’elezione del Presidente della Repubblica. Negli anni precedenti si è sempre votato per il presidente della Regione, quello del Consiglio e un membro dell’opposizione. Il 18 gennaio è il termine ultimo per indicare i delegati regionali per il voto. Mentre l’opposizione pare aver trovato la quadra su un nome del Pd la maggioranza non sarebbe certa di avere tutti i numeri per eleggere sia Bardi che Cicala. Se sul presidente Bardi nessuno della maggioranza avrebbe avuto da ridire, confermando appoggio incondizionato, è su Cicala che sarebbero sorti dei veti.
Diversi gli esponenti del centrodestra che anche in modo pubblico, il capogruppo di FI Piro su tutti, avrebbero evidenziato che va bene votare il presidente del Consiglio ma che sia almeno quello in carica e non in proroga come lo è Cicala. Insomma, il centrodestra oggi potrebbe non avere tutti i numeri necessari per eleggere. Appoggiandosi alla richiesta dell’opposizione di slittare la discussione sul Piano Strategico potrebbe optare per far saltare l’intero Consiglio e fare sintesi in questi giorni.