I TROMBATI FELICI E CONTENTI DELLA FARBAS
Tacco&Spillo
Ricordate il pistolotto misticheggiante con cui il settantenne Vito Bardi ha celebrato, fino allo sfiatamento corporale, il nuovo corso della governance regionale che avrebbe dovuto osservare le regole estetiche ed etiche come passi obbligati della scena pubblica? Ricordate anche l’annuncio di sgombrare la politica dalle poltrone per ridare fiato al cambiamento? Ora però date uno sguardo a quello che succede nella galassia moltiplicata di enti, fondazioni e partecipate ed alla Regione stessa su cui si è messo mano, anche con l’accetta, a regolamenti e modifiche ad personam, e capirete quanta retorica del nulla ci sia in quelle parole di mena vanto e di giro acrobatico del governatore. Eppure, prima ancora che il pettegolezzo di rivalsa ed il setting cannibalesco delle tribù di maggioranza, è stata la geografia istituzionale del conosciuto politico a indicarci l’andazzo deprimente della Basilicata, ormai ridotta ad una filiera cortissima e d’area privata del centrodestra. Prendete ad esempio Farbas dove l’incommensurabile della politica s’è fatto addirittura Cda con il trio Capuano-Agresti-Borneo tutti trombati alle elezioni regionali, ma felici e contenti per i compensi. Ha scritto Emil Cioran: “La poltrona, questa grande responsabile!”