«IL RINGRAZIAMENTO PER IL BUON LAVORO A BOCHICCHIO, PARADOSSALE SIMBOLO DEL FALLIMENTO DELLA DESTRA»
Valvano (Psi) si aggiunge ai saluti dei 94 sindaci potentini all’ex Dg dell’Asp e punta il dito contro la maggioranza in stallo : «È questo il cambiamento?»
E su Acquedotto Lucano incalza: «Duellano per la poltrona di direttore invece di mantenere la promessa fatta ai lucani sulla riduzione delle tariffe»
POTENZA. «Era questo il cambiamento chiesto dai Lucani?» È l’interrogativo che Livio Valvano del Psi pone alla classe dirigente lucana di centrodestra. Una domanda che giunge dopo i recenti fatti di cronaca che di fatti hanno portato il centrodestra a enormi contraddizioni interne. Ha lasciato tutti stupita la lettera di ringraziamento che 94 sindaci su 100 della provincia di Potenza hanno inviato a Lorenzo Bochicchio nel suo ultimo giorno da Dg dell’Asp di Potenza.
Ringraziamenti per il duro lavoro svolto in questo periodo di pandemia firmati anche da primi cittadini di centrodestra molto vicini al governatore Bardi. «L’inattesa e imprevedibile conclusione“naturale“ del mandato da direttore generale Asp di Lorenzo Bochicchio, chiarisce definitivamente quale peso abbiano i valori di merito e fedeltà del Governo Regionale Lucano » sbotta Valvano.
Parole che non stupisco chi mastica un po di politica, considerato che il governatore Bardi non ha mai nascosto in questo ultimo anno la sua “insofferenza” verso il Dg Bochicchio, provando più di qualche volta a farlo dimettere prima della scadenza naturale del suo mandato. Eppure se per il governatore Bardi Bochicchio era assolutamente da bocciare per i sindaci del potentino andava e va promosso a pieni voti, come conferma lo stesso Valvano: «A Lorenzo Bochicchio vanno indirizzati, innanzitutto, i sentimenti di gratitudine della comunità regionale e sicuramente dei socialisti lucani per aver svolto con professionalità e massima disponibilità un ruolo per sua natura complesso nel momento più difficile della storia Repubblicana. La bontà del lavoro è confermata dal coro positivo dei Sindaci lucani che hanno avuto modo di collaborare sul fronte con la Asp guidata da Bochicchio con il suo staff di dirigenti e collaboratori».
«Se fosse vera la ricercata defenestrazione anticipata del Dg, come raccontata dai quotidiani regionali nello scorso anno, la conclusione naturale del suo mandato materializza il fallimento del Governo Regionale sotto diversi punti di vista -spiega l’esponenti del Psi-. Sarebbe una sconfitta senza appello innanzitutto per la povertà valoriale, per la evidente preferenza del profilo della fedeltà, in netta contrapposizione al merito, l’approccio peggiore e più rovinoso per il nostro debole sistema- Regione.
Ma anche una sconfitta clamorosa per l’impegno profuso dal Governo Regionale nel tentare di licenziare prima del tempo un ottimo manager, attivando una speciale procedura di valutazione finalizzata ad evidenziare criticità nella gestione, procedura che ha visto risorse umane impiegate e che evidentemente non ha prodotto nulla». «Un caso che fa pandant con lo spettacolo di queste settimane che vede un governo intero cincischiare intorno all’ipotesi di redistribuzione delle poltrone tra Giunta Regionale ed enti di sotto- governo; tutto subordinato alla elezione del Presidente della Repubblica che evidentemente darà al centro-destra lucano maggiori dettagli sulle aspettative dei tanti che desiderano trasferirsi da Potenza a Roma -continua-.
Il caso di Acquedotto Lucano è clamoroso;va ricordato che lo scorso anno il Governo Regionale ha preteso l’aumento del costo dell’acqua potabile del 15% a carico delle famiglie, senza che ve ne fosse bisogno, consentendo ad Acquedotto Lucano, ben gestito dal duo Gian Domenico Marchese – Gerardo Marotta, di registrare un utile netto nel bilancio 2020 di oltre 4 milioni di euro.
Dopo meno di un anno, su Acquedotto Lucano il centro-destra duella per la poltrona del direttore, anziché discutere su come mantenere la promessa fatta lo scorso anno di ridurre la tariffa con la soluzione del contenzioso con Acquedotto Pugliese; promessa non mantenuta che si è dimostrata un semplice trucco dialettico utilizzato per ottenere il consenso dei Sindaci». «Questa e la cifra della destra lucana che, nel caso di Acquedotto Lucano, sul voluto maggiore flusso di denaro a carico dei cittadini, attinto tramite le bollette dell’acqua, lotta per l’affermazione delle confliggenti correnti del centro-destra» conclude Valvano.