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L’ARIA AMARA

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Ci sarà da trepidare fino alla curiosità quando Piero Amara, assillo investigativo delle Procure di mezza Italia, compresa quella di Potenza guidata così bene dal procuratore distrettuale Francesco Curcio, uscirà di cella e sarà compulsato dalla fila impertinente di domande sulle tante verità che ancor oggi appaiono indicibili e su cui ci aspettiamo di scoprire qualcosa d’interessante, almeno per riportare la storia segreta della Basilicata e delle sue trame di potere ad una migliore comprensione dei fatti, vista anche la decapitazione di Marcello Pittella e del centrosinistra, risoltasi, poi, con un’assoluzione che urla forte alla coscienza tanto della giustizia quanto della politica. Ora c’è un refrain interrogante che non ci togliamo dalla mente e su cui orecchiamo sussurri e preoccupazioni che ci fanno ben sperare di essere sulla strada giusta per illuminare i volti delle visite di  Amara in Basilicata, compresi forse quelli con soggetti interessati alla nuova governance regionale. Nel frattempo però che lui apra bocca, ci penserà magari Nicola “Rocco” Femia, arrestato dalla Procura di Salerno per reati ipotizzati sul gioco illegale a parlarci di qualche barba finta? Canta il mitico Giorgio Gaber: “C’è un’aria, un’aria, ma un’aria che manca l’aria”.

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