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PATERNO È IL PRIMO COMUNE LUCANO A VACCINARE A SCUOLA

Il sindaco Tania Gioia: «Volevamo conferire all’evento vaccinale un senso di familiarità e poi la scuola promuove azioni di responsabilità individuale e collettiva»


L’Amministrazione comunale di Paterno ha organizzato ieri una giornata vaccinale per la popolazione pediatrica (5-11 anni), presso gli istituti scolastici presenti sul territorio comunale. L’iniziativa, mossa dal sindaco, Professoressa Tania Gioia, dall’Assessore alla Salute e alla Pubblica Istruzione, Dottoressa Rossana Briglia, e dall’Amministrazione comunale tutta, risponde «alla volontà di voler dare una spinta decisiva alla campagna vaccinale per i bambini dai 5 agli 11 anni e di voler rafforzare la sicurezza a scuola».

Fondamentali per l’organizzazione dell’open day scolastico, che rappresenta al momento un unicum sul territorio regionale, la vicinanza e la solidarietà del Direttore sanitario dell’Asp, Dottor Luigi D’Angola, la presenza del Direttore del Distretto della Salute Val d’Agri, Dottor Antonio Sanchirico, la collaborazione della Dirigente scolastica, Professoressa Filomena Maresca, del Consiglio d’Istituto e dei genitori, l’apporto del personale medico-sanitario-infermieristico che volontariamente si è occupato delle somministrazioni vaccinali. «L’iniziativa rappresenta un segnale fortemente educativo e sociale – afferma l’amministrazione comunale – nei confronti non solo dei bambini ma anche degli adulti che ancora non si sono vaccinati.

Un atto apprezzabile per la valenza simbolica che la scuola ricopre. Obiettivo quello di favorire la campagna vaccinale per fronteggiare la pandemia e per ritornare alla normalità, anche perché proprio la scuola è stato il settore che più ha pagato, su vari livelli, le conseguenze del contagio da Covid- 19».

Perché vaccinare i bambini all’interno della scuola? «Innanzitutto – sostiene il sindaco, Prof.ssa Tania Gioia, – per conferire all’evento vaccinale un senso di familiarità. La scuola per i bambini è, infatti, il luogo più familiare dopo la casa. Poi perché la scuola, oltre a svolgere un predominante ruolo didattico, promuove esercizio civico e azioni di responsabilità individuale e collettiva».


 

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