NUOVE “CORAZZE” CRESCONO?
Taccuino del sabato a cura di Enzo Santochirico
Anche questa volta forse andrà diversamente da come ce lo immaginavamo o lo immaginavo io. Da ormai quasi due anni – per fermarmi al post 2019 – rifletto, mi interrogo, scrivo, interloquisco, stimolo, su una strategia che delinei il futuro della città e della regione. Darsi una strategia significa indicare la direzione di marcia, gli obiettivi di medio periodo (5 – 10 anni), gli strumenti per raggiungerli, le risorse per perseguirli, le forze e i soggetti da coinvolgere, gli interventi pubblici a sostegno. Ma è come stringere nel pugno l’aria o l’acqua.
E invece … invece accade che, anche questa volta, come già in passato, non ci sarà probabilmente un piano, un insieme coordinato di azioni, un progetto unitario e articolato, ma si manifesteranno spinte, si intraprenderanno iniziative, si creeranno invenzioni, che alla fine comporranno ugualmente il mosaico, pur senza un disegno complessivo iniziale. Ed è bene, allora, cogliere segni, premonizioni, indizi, per non perdere di vista la realtà, evitando di farsi distrarre da sogni e utopie o di rimanere accecati da illusori giochi di specchi o ancora di rassegnarsi al pessimismo che, quando non ci sono grandi imprese e passioni, è facile che prevalga e si diffonda.
Un primo segnale viene da Enzo Acito, tenace tessitore di un’interessante trama sull’innovatzione, ieri come assessore comunale oggi consigliere regionale, che annuncia l’approvazione, da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), organismo che gestisce il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), di un finanziamento di 3 milioni di euro per l’istituzione di una Academy per la formazione di figure professionali qualificate e per l’incubazione dI imprese start up nei settori dell’industria culturale e creativa, con il coinvolgimento dei grandi players nazionali e internazionali operanti nel campo della digitalizzazione nelle fasi di formazione e trasferimento del Know How sulla scia dell’azione di trascinamento di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
A parte le opportunità di sviluppo e occupazione che comporta, l’importanza di questo progetto sta nell’ambizione e nella finalità di creare a Matera, a beneficio anche delle aree interne della Regione e non solo, un centro di eccellenza per il Mezzogiorno che si colloca nell’ambito delle azioni a sostegno del sistema turistico culturale.
E ha l’intelligenza di collegare l’Academy prossima ventura con altri embrioni, in attesa di venire alla luce nel pieno della loro vita e realtà, quali l’Hub di San Rocco e la Casa delle tecnologie emergenti. Su quest’ultimo versante qualcosa forse comincia a prendere corpo se si deve credere a quanto emerge dal lavoro della commissione consiliare sull’innovazione del Comune di Matera e all’iniziativa, che mi sembra figlia del buon senso prima ancora che della saggezza e della lungimiranza, di creare un tavolo fra Comune e Regione per dare – a questo polo della ricerca e dell’innovazione – fondamenta solide e durature, sottratte alle convenienze e alle contingenze e alle logiche di parte e di campanile.
Un altro tassello, che appare figlio di un ravvedimento operoso e di un provvidenziale rinsavimento, è l’annuncio del CdA della Fondazione Matera-Basilicata che su questa non calerà il sipario nel 2022 ma rimarrà aperto fino al 2030, notizia che sarebbe più rassicurante e incoraggiante se fosse accompagnata dalla chiara ridefinizione di missione, governance e dotazione finanziaria. L’auspicio è che nel prossimo futuro i suoi due principali attori non la costringano a ricalcare le orme degli ultimi due anni, e perciò – svestiti i panni del superstite – le facciano recuperare ruolo e funzione di protagonista regionale nel campo delle attività culturali.
Sul versante della formazione, il Conservatorio materano, forte di numeri, competenze e produzione di tutto riguardo, rivendica spazi per potenziare l’offerta formativa e nel frattempo coglie opportunità legislative e finanziarie per promuovere nuove realtà musicali, che possano valorizzare le giovani leve e diffondere la cultura dei suoni nel territorio. Ha ragione il suo Direttore ad insistere.
Non deve sfuggire la sensibilità e la prontezza delle realtà e istituzioni locali, da Miglionico a Irsina, per citarne alcune, che manifestano disponibilità ad ospitare in luoghi storici di pregio le attività formative. Ma la città dei Sassi non può rimanere indecisa e tentennante, innanzitutto nel fare scelte chiare, organiche e di prospettiva sull’uso dei suoi contenitori, al centro come in periferia, facendo del proprio patrimonio immobiliare un valore in termini economici, ma anche sociali e culturali.
In secondo luogo, assumendo l’alta formazione come uno degli asset fondamentali del suo futuro post 2019. Infine, ancora una volta forse sopperendo a un deficit di politiche pubbliche, ecco che viene avviata dall’infaticabile Gino Marchionna una qualificata attività formativa nel campo dell’accoglienza – Best Hospitality, anche questa un’Academy – tanto più ammirevole perché intrapresa in un momento sicuramente difficile per il settore, ma che perciò si fa ancora più apprezzare per coraggio e visione. Soddisfatti e appagati? Risponderei col motto di Romain Rolland, reso poi famoso da Antonio Gramsci: “Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà”, Senza facili entusiasmi vanno colti i segnali sparsi, gli slanci generosi, i sussulti creativi.
Spesso senza certezze, sfidando l’ignoto, esposti al rischio, ma convinti che senza la volontà e la propensione a proiettarsi e immergersi nel futuro, cambiando e innovando, non ci si salva. Ritorna ancora, sotto nuove sembianze, il dilemma dell’aragosta – metafora della settimana scorsa molto apprezzata – ed è di buon auspicio che si scorgano nuove corazze in costruzione..
Buon fine settimana
di Enzo Santochirico