LA DIA SARA’ REALTA’ IN BASILICATA
L’annuncio del Procuratore D’Alterio all’Anno Giudiziario. Soddisfatto anche il mondo politico e sindacale
Tanto tuonò che piovve. E’ così che si può riassumere l’annuncio dato dal Procuratore generale presso la Corte di Appello di Potenza, Armando D’Alterio che durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario ha annunciato che finalmente in Basilicata verrà istituita una sezione della Direzione Investigativa Antimafia. Il Procuratore distrettuale Francesco Curcio la chiedeva da tempo: in una intervista a Cronache di parecchi mesi aveva ribadito più volte il concetto secondo cui la Basilicata per la presenza della sua mafia autoctona e delle ingerenze nel tessuto socio economico dei gruppi criminosi di realtà contermini come la Calabria, la Puglia e la Campania, aveva necessariamente bisogno di quella sezione. Perché le indagini antimafia vanno fatte colpendo prima di tutto il cuore degli interessi economici della criminalità che altrimenti ricicla il denaro in affari illeciti. L’annuncio di oggi rappresenta una vittoria per la Procura di Potenza e per tutto l’ambito giudiziario lucano perché occorreva fare un salto investigativo di qualità e ristabilire la tranquillità di una regione che da ex isola felice è diventata fucina di interessi malavitosi con attenzioni particolari anche da parte della criminalità campana. Non dimentichiamo che proprio alcune operazioni del Procuratore Curcio hanno anche permesso di bloccare gli interessi verso la nostra terra da parte dei clan legati ai ‘casalesi’.
Alla notizia dell’imminente apertura della Dia con 18 specialisti, reagisce il mondo politico e sindacale: per il Presidente della regione Bardi, è un’ottima notizia per la Basilicata ed è un fatto che resterà nella storia della comunità lucana grazie anche al lavoro del Ministro Lamorgese e dei Parlamentari lucani che hanno supportato il Procuratore Curcio spendendosi per dotare il territorio di uno strumento importante nel contrasto alla criminalità organizzata. Fa eco il Senatore Pepe della Lega per cui con la Dia in Basilicata vince la legalità. Una decisione che premia nel merito la caparbietà con cui si è battuta la Procura che più volte ha fatto capire che la mafia esiste anche qui.
Di strumento in più per contrastare le infiltrazioni criminali parla invece il segretario della Cisl, Cavallo che si appella alla cronaca per sostenere che da noi il crimine organizzato non è più un fatto episodico o di transito, ma una presenza strutturale che sta inquinando da diversi anni la vita economica di molti territori. Il riferimento preciso è al Metapontino, dove le organizzazioni malavitose infiltrano il tessuto socioeconomico della zona, come dimostra la piaga del caporalato.
Per il segretario della uil, Tortorelli, all’annuncio della Dia deve dopo seguire la convocazione della Conferenza regionale per la legalità con un programma di azione che deve partire dal basso.. La Dia è uno strumento per contrastare la criminalità organizzata ed è necessario per la fase di attività che rimanda all’uso dei fondi del Pnrr. Nel contempo vanno anche potenziati gli organici in magistratura e negli uffici giudiziari.