MATERA SASSI DESERTI PER “LOCKDOWN BIANCO”
Le troppe regole anti Covid scoraggiano l’economia cittadina, fermano il turismo e svuotano le piazze
La strategia dei colori anti-covid che da domani porta Puglia e Sardegna in zona gialla e 4 regioni in zona arancione non tocca per il momento la Basilicata e dunque Matera che rimane tra città fortunate che possono continuare a godere della zona bianca. Ma siamo sicuri che questa sia davvero una fortuna?
In realtà sebbene Matera, malgrado i crescenti contagi sia una tra le città italiane a più alto tasso di vaccinati e a più bassa occupazione del reparto di terapie intensive, l’inasprimento delle misure di prevenzione del covid 19 e soprattutto la complicata giungla di regole e contro regole, eccezioni e disposizioni che risguardano i green pass, super green pass i tamponi, i test molecolari e test antigenici, alla fine hanno scoraggiato molti cittadini i quali piuttosto che rischiare inutili contravvenzioni o impazzire nel complesso ginepraio di regole e prescrizioni, preferiscono starsene a casa loro.
E questa tendenza più in generale sta attraversando un po’ tutta Italia e facendo un giro nella città dei Sassi è impossibile non vedere le ripercussioni che questo sovrapporsi di prescrizioni e regole anti pandemiche diverse a seconda della località in cui si debba andare e del luogo in cui si debba entrare, ha avuto sul turismo che nelle ultime settimane a Matera ha subito un crollo totale. Ma anche la frequentazione di bar, ristoranti e altri luoghi di socializzazione a Matera ha subito prima un vistoso rallentamento e poi un vero e proprio stop causando quello che si potrebbe definire un lockdown bianco. Vale a dire tutto aperto ma come se fosse tutto chiuso.
<<La giungla di regole e contro regole che cambiano ogni giorno – ci ha detto un esercente materano – ha scoraggiato molto i fruitori di bar e ristoranti i quali sfiancati da due anni di continui cambiamenti di prescrizioni, disposizioni e regole hanno finito col rinunciare anche a quei piccoli piaceri della vita che in un momento come questo aiutano se non altro ad essere un po’ più ottimisti>>.
Altre complicazioni che inibiscono la gente dal frequentare luoghi pubblici arrivano poi dal manuale governativo in cui per ciascun luogo come bar, saloni di estetista, palestre, piscine etc., ci sono specifiche prescrizioni sul tipo di green pass e tampone aggiuntivo o solo green pass regolare o piuttosto rinforzato che sono richiesti per accedervi. << Se devo andare in un ristorante – ci ha detto un avventore materano – devo prima studiarmi il manuale per vedere se sono in regola con i green pass, e con tutte le altre prescrizioni annesse, ma nel frattempo mi è bella e passata la fame!>>.
Intanto piazzette e stradine storiche dei Sassi si spopolano, i tavolini di bar e ristoranti restano vuoti e molti esercenti a causa delle disdette preferiscono restare chiusi. E sinceramente dopo due anni comincia ad esserci rassegnazione e sconforto tra la gente e a passeggiare nelle piazzette desolate e ad ammirare i panorami dei Sassi non sono rimasti che pochi anziani che possono solo ricordare quei giorni felici di un tempo che fu.