CONSIGLIO COMUNALE RINVIATO, LA MOZIONE DI CENSURA A MATERDOMINI DOVRÀ ATTENDERE
Tra l’atto di accusa dell’opposizione contro il presidente del Consiglio e la mancata certezza sui numeri nella maggioranza, Bennardi ha preferito non rischiare
MATERA. Dopo oltre un’ora di attesa, è arrivata la delusione per tanti cittadini pronti a collegarsi con la diretta streaming del primo Consiglio Comunale del nuovo anno. Problemi di trasmissione infatti hanno fatto sì che l’assise cittadina venisse rinviata a venerdì 28 gennaio. Eppure, dopo le vecchie dirette effettuate in maniera improvvisata tra mille peripezie di audio che andava e veniva e le immagini che sparivano, ultimamente il servizio è stato affidato ad una ditta di professionisti proprio per non incorrere nei problemi del passatto.
Ma qualcosa deve essere andato storto. Tra l’altro il Consiglio comunale rinviato si sarebbe dovuto tenere nella salone del Palazzo della Provincia, ma pare che la trasmissione della diretta abbia incontrato dei problemi tecnici. In via ufficiale sarebbe questa la motivazione, ma per altri ci sarebbe dietro un rinvio “strategico” considerati i punti all’ordine del giorno. Tra i temi che si sarebbero dovuti affrontare in Consiglio, oltre alla delega sui servizi pubblici, le proposte di una’ orchestra materana e di una commissione sul Pnrr e la questione Zaki, a farla da padrona sarebbe sicuramente stata la “Mozione di censura nei confronti del presidente del Consiglio comunale Antonio Materdomini”.
Quest’ultimo infatti, come componente di maggioranza, avrebbe firmato una “dichiarazione d’intenti” che a detta dell’opposizione «è antidemocratico che va ad inficiare il regolamento e lo statuto comunale». Ma al di là della questione politica che è sicuramente incandescente, resta sempre, per la maggioranza, il problema dei numeri. Infatti il consigliere dei Volt Nicoletti che tempo fa si rifiutò di firmare proprio quella dichiarazione d’intenti che oggi è “sotto accusa”, è passato definitivamente all’opposizione.
Del resto nei recenti comunicati stampa i Volt stessi hanno chiaramente avversato la maggioranza. Ma problema ancor più grave per Bennardi è anche la consigliera Milia Parisi ex-grillina, passata di recente al Gruppo Misto, e che sarebbe la vera “vittima” per così dire del famoso “patto di lealtà” o dichiarazione di intenti. Alcuni rumor dicono inoltre che malgrado i tentativi di “riconnettersi” con Milia Parisi fatti dal M5S, quest’ultima non sarebbe molto propensa ad assecondare più delle decisioni prese in maniera verticista all’interno della maggioranza.
Se dunque le cose rimarranno così si avrà una perfetta parità 16 consiglieri di maggioranza e 16 all’opposizione.
Bennardi allora giocherà il suo voto jolly, ma per saperlo, occorre attendere a venerdì allorché, diretta permettendo, si capirà effettivamente se questa amministrazione ha i numeri per andare avanti o può solo sperare in un altro colpo di scena.