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CASTELSARACENO: È VENUTO A MANCARE IL “MEDICO CONDOTTO” PASQUALE GALLO

Era amato e apprezzato da tutti i suoi concittadini. Il Paese è scioccato per l’improvvisa dipartita


DI GIUSEPPE NIGRO


Il 26 gennaio, vigilia del triste giorno della memoria, è venuto a mancare il dottor Pasquale Gallo, medico condotto di Castelsaraceno da anni. È stato stroncato da un arresto cardiaco, mentre si trovava nel suo podere insieme alla sua inseparabile moglie. Il piccolo borgo di Castelsaraceno, col suo ponte tibetano più lungo del mondo, cerniera dei parchi del Pollino e del Lagonegrese, è rimasto scioccato.

«Muore giovane colui che al ciel è caro» e il Cielo ce l’ha sottratto in maniera improvvisa, lasciandoci un singhiozzo, un nodo in gola. Come è potuto accadere? I soccorsi che pure son giunti in tempi ragionevoli, non hanno potuto far nulla. La morte come un falco è piombata su Pasquale e l’ha portato via. È arrivato l’elicottero da Potenza, ma è tornato vuoto. La salma è rimasta tra le braccia dei cari. Il dottor Gallo era tutto per noi. Un punto di riferimento.

Come è d’uso nei nostri piccoli borghi: il Maresciallo, il Sindaco, il Prete con il Medico rappresentano la comunità, sono per così dire, la legge. E così è stato, per tanti lustri. Il dottor Gallo era l’erede del dottore Montesano e dell’illustre don Beppe De Monte. Il dottor Pasquale Gallo era nato il 2 ottobre del 1952 a Carbone, in provincia di Potenza. Laureatosi in medicina era giunto giovanissimo, alla fine degli anni Settanta nel vicino comune di Castelsaraceno. Sono borghi antichi incastonati come perle sulla corona dell’appennino Lucano.

Da allora come medico ha esercitato tra di noi. Era attivista del Partito Socialista Italiano. Ha svolto funzioni pubbliche. Si è candidato più volte, anche dopo il tramonto del PSI con Forza Italia. Un sognatore nato: portiamo sempre nel cuore i suoi comizi, che incitavano al darsi da fare, a non aspettare a braccia conserte la morte dei nostri vichi. Le sue proposte erano fortemente innovative, come quella del borgoalbergo, che oggi avrebbe funzionato benissimo, col ponte tibetano.

Era un uomo sempre attivo, ginnico, amante dell’arte, della fotografia, sportivo. Era preparatissimo come medico, soprattutto nel pronto soccorso. Conosceva palmo a palmo le nostre montagne ed in particolar modo il bosco favino e lo sperone detto “petrachiana” .

Il dottor Gallo lascia un vuoto incolmabile tra i suoi ,nel paese e tra tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Viveva la sua vita con gioia con la sua consorte e le sue figlie. Era prossimo ad andare in pensione. Vogliamo salutare con affetto questa persona che per noi ha rappresentato tutto, ha dedicato tutta la sua esistenza ai nostri paesi, si è speso nella professione, ma non solo, nella politica, nella società, nella cultura.


 

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