CICALA LASCIA, MA PER LA GIUNTA
La Lega disposta a rinunciare alla presidenza del Consiglio, ma solo per un assessore in più
POST QUIRINALE Bardi a Roma incontra Matteo, ma non è Salvini. E Margiotta va di «campo largo»
POTENZA. Chiusa la partita del Quirinale al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, tocca tornare ad occuparsi delle questioni regionali. Rientrato ieri a Potenza il governatore lucano ha trovato ad attenderlo il medesimo stallo politico lasciato prima della sua partenza romana. La crisi scoppiata all’interno della maggioranza di centrodestra sembra essere di lontana soluzione. I mal di pancia maggiori si registrano ancora all’interno della Lega.
Sedotti e abbandonati da Bardi, nonostante le promesse di un cambio in atto tanto nella composizione della Giunta quanto nelle scelte amministrative, gli esponenti del Carroccio rischiano di restare con pugno di mosche in mano.
La vacanza romana di Bardi che sarebbe potuta servire a ricucire lo strappo con la Lega, dopo l’ultimo atto messo in scena in Consiglio sull’approvazione del Piano Strategico regionale, in realtà si è dimostrata favorevole solo per gli altri partiti di maggioranza. A Roma Bardi avrebbe intrattenuto rapporti tanto con Forza Italia quanto con Fratelli d’Italia. Nessuna colazione, pranzo o cena con gli esponenti del Carroccio.
A partire dal senatore lucano Pasquale Pepe fino a Roberto Marti (commissario regionale della Lega). Il governatore lucano, secondo i ben informati, si sarebbe legato al dito l’atto di “sfiducia” che i consiglieri regionali della Lega hanno messo in atto nell’ultima Assise.
Nonostante si sia mostrato calmo durante i lavori del Consiglio aprendo le trattative con Lega per permettere l’approvazione del Psr, Bardi partito per Roma avrebbe attuato la sua vendetta. Prima ha fatto nominare il pugliese Volpe Dg di Aql, nomina a cui i pepiani puntavano da tempo. E poi a Roma non avrebbe chiesto nessun confronto con la Lega. Anzi.
Dopo aver compreso finalmente dei numeri “ballerini” in Consiglio regionale, visto anche la spaccatura interna alla Lega, Bardi avrebbe provato a comprendere meglio il nuovo indirizzo politico di Italia Viva. Ecco spiegato l’approccio con l’altro Matteo. Il partito di Renzi, come già successo per altre questioni politiche (vedi le elezioni amministrative e provinciali), potrebbe mostrarsi l’ago della bilancia di un centrodestra in forte crisi.
Si apre con questo nuovo possibile scenario la seconda metà del mandato di Vito Bardi in Regione Basilicata Il rimpasto di Giunta che sembrava chiuso prima della votazione al Quirinale potrebbe avere in serbo delle novità. La vera partita si aprrirebbe infatti sulla presidenza del Consiglio regionale. Il leghista Cicala ormai scaduto, non raccoglierebbe più il consenso dell’intera maggioranza.
Motivo che porterebbe così la Lega a spingere per un terzo assessore piuttosto che sul rinnovo del presidente del Consiglio. Portando cosi Cicala ad ottenere comunque un incarico. Ipotesi però che per molti sembra essere impossibile da realizzare. Fratelli d’Italia, dopo l’accordo ormai chiuso tra Bardi e la Meloni in persona, dovrebbe contare su due assessori. Per avere il terzo posto in Giunta la Lega Forza Italia dovrebbe totalmente essere estromessa da qualsiasi delega. Ottendo, ovvimante però, il posto della presidenza del Consiglio.
Ma pur essendosi indebolita FI rispetto a prima sembra assurdo che gli azzurri si arrendano a tale decisione senza lottare. Appare molto più probabile che avendo un solo posto in Giunta FI punti ad ottenere la presidenza dell’Assise per poter così riequilibrare le forze all’interno della maggioranza. Quest’ultima ipotesi sembra essere quella più accreditata nelle ultime ore. Se infatti Forza Italia potrebbe scendere a quota uno in Giunta, la Lega potrebbe riconfermare sì i due posti in Giunta ma non la presidenza del Consiglio.
Il passaggio non ancora ufficiale di Vizziello al Carroccio, risultando a ieri ancora sulla carta capogruppo di FdI, non permetterebbe una azione di forza della Lega. Anzi. L’empasse creato dal medico materano metterebbe la Lega in una situazione scomoda nelle trattative, rendendo Bardi decisamente più forte. In questa settimana dovrebbe realmente aprirsi la partita sui nuovi assetti. Bisognerà solo comprendere Bardi che giocatori intende schierare in campo.