LA LEGA SFIDA BARDI
Il Carroccio annuncia una verifica nella coalizione preoccupato su un possibile “campo largo”
REGIONE Scoppiano scintille sulla crisi di maggioranza anche con Italia Viva che rilancia: «Provano a nascondere i propri limiti»
POTENZA. La guerra fredda tra il gruppo della Lega e il presidente della Regione Basilicata Bardi continua. Gli strascichi della crisi aperta proprio dalla Lega nell’ultimo Consiglio regionale, convocato per l’approvazione del Piano Strategico regionale, sono più profondi di quello che sembrava. Infatti, dopo giorni di notizie fatte trapelare e non, dalla Lega arriva l’ufficialità di malumori all’interno della maggioranza.
Con tanto di comunicato stampa, che non lascia spazio a equivoci, il gruppo dirigente della Lega fa sapere che «ha deciso di dare avvio ad una verifica all’interno della coalizione che ha vinto le elezioni del 2019». L’intento è chiaro: comprendere se dopo il “viaggio” romano del governatore lucano per l’elezione del presidente della Repubblica e le diverse interlocuzioni con gli alleati di centrodestra (fatta eccezione per la Lega che non ha incontrato) quali sono i nuovi scenari politici.
Soprattutto dopo che Bardi è stato visto in modo inequivocabile con l’altro Matteo, quello di Italia Viva. La Lega aveva già dettato le sue condizioni prima della partenza romana di Bardi, consegnando proprio al governatore un documento di intenti per proseguire in armonia e con una nuova “linea” politica, incentrata soprattutto sulla condivisione delle scelte, la seconda parte del mandato in Regione. Ma le promesse prese a quella riunione di maggioranza sembrano essere state disattese, tanto da far tuonare la Lega: «il difficile momento che famiglie ed imprese stanno vivendo non ci consente di tirare a campare e di affidarci a giochi di palazzo, come quelli auspicati da Italia Viva: la maggioranza ha il dovere di governare e l’opposizione quello di vigilare; ognuno faccia il suo nel rispetto della volontà popolare». La Lega chiude a qualsiasi ipotesi di campo largo, spronando Bardi a risolvere quanto prima questa crisi.
Il Carroccio ricorda al governatore che «C’è, piuttosto, la necessità di rilanciare l’azione del governo regionale sulla base di punti programmatici di fine mandato». Una azione necessaria che è stata decisa nella riunione del Carroccio svoltasi ieri, a cui hanno partecipato, oltre ai consiglieri e agli Assessori regionali, i senatori Roberto Marti e Pasquale Pepe, che porta come abbiamo detto più sopra all’avvio della verifica all’interno della coalizione di centrodestra.
La Lega ha diverse questioni in sospeso con il presidente Bardi. Tra queste la nomina del nuovo direttore generale di Acquedotto lucano che ha visto entrare il pugliese Volpe e che invece era una postazione che l’ala del Carroccio più vicina al senatore Pasquale Pepe voleva per un suo fedelissimo come Nino Altomente. Ma anche la guida del Consorzio regionale di bonifica, dove l’altra ala del partito più vicina al consigliere Massimo Zullino, è nelle mire della Lega con tanto di proposta di legge per la riforma del Consorzio che attende di essere discussa da tempo. Ma si sa Bardi, come ci ha mostrato in questi oltre due anni di mandato, non ama le “minacce”.
Non è infatti da escludere, come già successo settimane fa, che questo atteggiamento della Lega scateni nuovamente l’ira del governatore. Con tanto di aut aut ai suoi perchè si rimettano in “riga” e la minaccia, questa volta seria, che in caso contrario farà valere le sue prerogative nel rimpasto di Giunta tanto atteso. Il generale, secondo fonti di via Verrastro, avrebbe preso come un affronto personale l’atteggiamento “ostruzionistico” della Lega.
Per questo motivo avrebbe paventato come le scorse settimane un azzeramento complessivo della Giunta attuale, che verrebbe sostituita da una squadra nuova di zecca. Una prospettiva shock, quella dell’azzeramento di Giunta, che dinanzi alle pressioni della Lega rischia davvero di vedere avviati nuovi scenari politici che inevitabilmente si ripercuoterebbero sui delicati equilibri interni ai partiti di maggioranza. Non è detto che Bardi provi a replicare già in questi giorni, da bravo militare potrebbe attendere la conferenza stampa convocata per lunedì prossimo dalla Lega per comprendere bene i loro intenti e poi contrattaccare. Ora non resta che attendere chi farà la prima mossa.