TRA I TANTI RICORSI DELLA PROCURA NON C’È QUELLO CONTRO QUINTO
Sanitopoli, passa in giudicato sia l’assoluzione per l’ipotesi corruttiva che l’archiviazione per quella di abuso d’ufficio
MATERA. La Procura della Repubblica di Matera che ha impugnato quasi tutte le assoluzioni pronunciate dal Tribunale di Matera il 22 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta Sanitopoli. Tra quelle non impugnate però vi è quella con il capo di imputazione per il reato di corruzione a suo tempo contestato all’ex direttore generale della Asm di Matera Pietro Quinto e all’imprenditore Gaetano Appio, amico di famiglia del direttore che aveva provveduto a mandargli un operaio per alcune ore nella sua casa di Bari per togliere una macchia di umido nel bagno del valore di 80,00 euro.
Archiviato invece dal Gip del Tribunale di Matera Angela Rosa Nettis il procedimento penale sempre a carico di Piero Quinto che lo vedeva indagato per il reato di abuso in atti di ufficio a seguito di intercettazioni captate a strascico durante l’indagine del 2018 su Sanitopoli.
Da quella indagine si originarono a seguito di un rastrellamento di intercettazioni una serie di procedimenti penali come quello sulla protesica (che è in corso ma non vede nessun dirigente Asm imputato) sui commissariamenti regionali delle Asl e su Matera 90, la società assegnataria di una lottizzazione in zona San Francesco a Matera denominata Fondo HCS-Housing Città dei Sassi con un progetto approvato con accordo di programma del 23 gennaio 2015 tra la Regione Basilicata e il Comune di Matera.
Parte dei terreni ricompresi nella lottizzazione erano di proprietà dell’Asm ed in relazione a questi ultimi l’azienda avrebbe dovuto sottoscrivere la convenzione di lottizzazione con la società.
Venivano infatti registrate alcune conversazioni con le quali il direttore generale Quinto dava disposizioni all’ingnere Nicola Sannicola per preparare gli atti deliberativi propedeutici alla sottoscrizione, sottolineando la vantaggiosità economica per l’ente pubblico di tale convenzione. In effetti tale convenzione oltre ad essere soltanto portata a conclusione dal direttore Piero Quinto, perché era stata avviata dal suo predecessore Vito Gaudiano, è stata ritenuta non solo vantaggiosa tale da aver indotto la stessa Procura a chiedere l’archiviazione del procedimento nei confronti di Quinto ma come sottolinea il suo difensore di fiducia, l’avvocato Vincenzo Montagna, propedeutica ai progetti di crescita dell’Azienda Sanitaria.
Sull’area rientrata nella disponibilità dell’Asm limitrofa all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera è la stessa Guardia di Finanza che ha condotto l’indagine a scrivere in una informativa che il direttore Quinto con delibera n.689 del 14 luglio 2017 aveva dato mandato all’ufficio Tecnico di avviare le procedure per utilizzare un finanziamento Cipe di 4 milioni per realizzare su quell’area residenze per foresteria e/o per dipendenti a supporto delle attività sanitarie e alloggi per pazienti interessati a cure di radioterapia presso l’ospedale di Matera per le quali si era approvato già il progetto esecutivo.
Alla fine la bontà e la legittimità del percorso amministrativo ha convinto procura e Gip archiviando definitivamente il procedimento penale. L’ex direttore generale, contattato dalla nostra redazione, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito.