AttualitàBasilicataBlog

CRIPTA DI SAN LEONARDO UNA CIVILTÀ PERDUTA

Sassi di Matera, chiesa rupestre patrimonio dell’umanità trasformata in discarica e minacciata dai crolli

Siamo nel Sasso caveoso qui migliaia di anni fa sorgeva una delle civiltà più rilevanti del Mediterraneo, fatta di braccianti, agricoltori, artigiani, commercianti, gente laboriosa e creativa che diede vita all’antica Matera. Vico San Leonardo è un luogo di incontro nei secoli di varie civiltà e antiche tradizioni tramandate di padre in figlio e giunte sino a noi nella loro integrità. Tradizioni di comunità civiche si diceva ma anche religiose che si svilupparono all’interno dei mille vicinati e quartieri dei Sassi, arricchendoli di straordinarie chiese rupestri scolpite nella roccia e abbellite con pregevoli affreschi. Una di queste è la cripta di San Leonardo un tempo appartenuta all’abbazia di “Santa Maria degli armeni” e frequentata dalle principali comunità religiose occidentali e bizantine viventi nei rioni Sassi. Successivamente la cripta per diversi decenni è stata adibita a forno pubblico ed ora purtroppo è tristemente abbandonata al degrado e utilizzata come discarica.
Ma facendoci largo tra i rifiuti e le macerie si può chiaramente ammirare la pregevole manifattura dello scavo rupestre e delle due navate separate da un pilastro ricavato dalla calcarenite. Non restano tracce degli affreschi di cui uno sicuramente era dedicato a San Leonardo, anche perché la cripta ha subito manomissioni nel corso degli anni , soprattutto quando nella navata di destra ai primi del 1900 fu costruito un forno. E ogni giorno era lunga la fila delle nostre nonne che portavano il pane per la cottura marchiandolo con il famoso timbro in ferro con le iniziali del nome di famiglia.
Ma prima ancora che un irresistibile profumo di legna e di pane appena sfornato promanasse da questo straordinario luogo rupestre, in questa chiesa si celebrava nel mese di agosto una solenne messa cantata al vespro. Era la celebrazione dell’eredità di Sant’ Eustacchio “La Ricchezza”, era il 1543 e il procuratore dell’abbazia degli armeni fece rifare la porta della chiesa di San Leonardo e ritoccare gli interni per assicurare una degna celebrazione della festa di San Leonardo e sicuramente non immaginando minimamente che cinquecento anni dopo la chiesa rupestre invece di essere custodita e valorizzata come un gioiello di arte rupestre e testimonianza dell’arte dei fornai materani, è stata ridotta a discarica e abbandonata al degrado e allo scempio.

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti