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MATERA RICORDA PALATUCCI, UN EROE GIUSTO

Commemorato dalle istituzionali civili e religiose il valoroso vice questore italiano morto nel 1945 a Dachau

Giovanni Palatucci vice questore di Fiume, dopo un lungo internamento nell’orrendo campo di concentramento di Dachau a soli 36 anni muore di stenti dopo aver salvato tantissime preziose vite umane con il sacrificio della propria vita.
Si è svolta a Matera la giornata di commemorazione di Giovanni Palatucci l’eroe giusto coraggioso e animato da fede in Dio che si è distinto non solo per la sua fedeltà alla legge ma anche per il suo profondo senso di umanità che durante un periodo tragico come quello della seconda guerra mondiale e in particolare dello sterminio sistematico degli ebrei lo ha visto impegnato con totale sprezzo del pericolo a salvare vite umane e sottrarre persone innocenti agli orrori della follia omicida di nazisti.
La memoria di Palatucci è stata ricordata dell’Assessore alla cultura di Matera, Tiziana D’Oppido che anche a seguito di ricerche e documentazioni personali ha descritto gli orrori sia dei campi di concentramento nazisti che delle foibe. D’Oppido ha poi sottolineato l’importanza di divulgare la memoria presso i giovani di queste atrocità affinché non si ripetano più e ha poi ribadito l’importanza di effettuare anche delle gite scolastiche in quei luoghi proprio per far comprendere ancora più da vicino ai giovani cosa è accaduto.
Breve intervento sul ricordo dell’eroe Palatucci è arrivato anche dalla Dirigente dell’ufficio regionale scolastico per la Basilicata, Tiziana Di Noia la quale ha detto che: <>.
Ha fatto poi seguito la narrazione del Questore di Matera Eliseo Nicoli il quale ha tracciato un profilo storico di Giovanni Palatucci ricordando che il temperamento di questo giovane irpino sin dagli anni del liceo si è contraddistinto per il suo spirito ribelle ma soprattutto per la sua forte avversione nei confronti delle ingiustizie tanto che lo stesso Palatucci fu costretto a lasciare il liceo proprio per aver preso le difese di alcuni compagni di scuola. Successivamente – ha raccontato il Nicoli – Palatucci si laureò in legge ma non riteneva opportuno farsi pagare per quello che è l’esercizio della giustizia e così abbandonò anche questa carriera e nel 1936 entrò in Polizia e dopo un po’ – ha commentato il Questore – <>.
Sono quelli gli anni dei provvedimenti razziali, il 1938, la situazione precipita per la popolazione di origine ebraica residente in Italia e sarà a quel punto che Palatucci riuscirà ad aiutare molti ebrei, apparentemente indirizzandoli in un campo di concentramento nel Sud Italia, ma in realtà inviandoli a Salerno dove suo zio che era vescovo li metteva in salvo.
È nel 1944 durante l’avanzata liberatoria degli anglo americani e dei partigiani che Palatucci si troverà in una situazione critica. L’eroe italiano infatti a seguito dei suoi atti di eroismo, sapeva benissimo che rimanendo a Fiume egli di correva il rischio di finire o in una foiba se catturato dai comunisti iugoslavi o in un campo di concentramento se catturato dai nazisti.
Un’ulteriore eroico colpo di scena caratterizza poi la vita di Palatucci che riceve infatti un visto per poter fuggire e raggiungere la Svizzera e mettersi in salvo un visto che egli accetta ma trasferisci ad altro nome perché egli ha deciso di rimanere al suo posto costi quel che costi e infatti e 1944 Palatucci viene arrestato e trasferito nel campo di concentramento di Dachau dove verrà individuato solo come matricola 117826 tatuata sul braccio. A Dachau nel 1945 Palatucci morì consumato dagli stenti. La giornata del ricordo è proseguita con l’intervento del Prefetto di Matera Sante Copponi che ha colto l’occasione per parlare dell’odierna giornata delle Foibe. Giornata che venne istituita nel 2004 per ricordare una pagina tragica che per molti anni -ha detto Copponi – è stata rimossa e addirittura negata, ma fu proprio grazie alla lotta degli esuli e dei discendenti che finalmente si è arrivato a celebrare il ricordo delle tantissime vittime delle Foibe sterminate dai partigiani dei servizi segreti iugoslavi. <>.
È stato anche ricordato che per il suo eroismo Palatucci è stato riconosciuto un “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad vashem, il tribunale dei giusti del museo della shoa di Gerusalemme.
Ha parlato poi Mons. Biagio Colaianni, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Matera – Irsina. Mons. Colaianni ha raccontato del processo di beatificazione di Palatucci iniziato nel 2002 e ha ricordato che Giovanni Paolo II nel 2000 lo ha annoverato tra i martiri del XX secolo. <>.
Un momento particolarmente intenso del ricordo di Palatucci è stato il video collegamento con Sandro Temin consigliere e rappresentante delle comunità ebraiche del sud Italia di ciò che è accaduto lo sterminio ebraico e ha ricordato soprattutto il suo messaggio rivolto ai giovani che è stato: <>.
Essendo questa giornata in memoria di Palatucci, rivolta soprattutto ai giovani, si sono alternate sul palco più rappresentati di scolaresche materane, non solo di istituti superiori ma anche una quinta elementare e tra la commozione di tutti un bambino ha letto alcuni suoi pensieri sul giovane eroe Italiana ribelle alle ingiustizie, fedele alla patria e a Dio e pronto a donare la sua vita per salvare gli altri.

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