IL “RACKET” DELLA RACCOLTA DEI CEREALI: POSA ARRESTATO E MESSO AI DOMICILIARI
L’uomo residente a Melfi accusato di tentata estorsione: disposto ad investire la vittima se non avesse ceduto
MELFI. Nel Vulture- Melfese, la guerra dell’agroalimentare continua e soltanto l’estate scorsa, stava per accadere, secondo quanto denunciato da una delle vittime, l’incredibile: un investimento con una mietitrebbia.
Per l’accusa di tentata estorsione ed illecita concorrenza, l’ultracinquantenne Michele Posa, residente a Melfi, è stato sottoposto al regime di arresti domiciliari così come disposto dal Gip di Potenza sulla base delle rapidissime indagini, sono durate pochi mesi, coordinate e diretta dalla Procura della Repubblica del capoluogo e svolte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri della città Federiciana. Il settore economico interessato, quello del cerealicolo.
Le presunte vittime, due imprenditori operanti nel basso melfese. A mettere inquirenti e investigatori sulle tracce di Posa, la denuncia presentata nel giugno dello scorso anno da un imprenditore agricolo della zona, da diverso tempo impegnato nell’attività di raccolta di cereali nell’agro melfese, che denunciò di essere stato minacciato ed aggredito da Posa stesso che lo aveva anche inseguito e tentato di investire con una mietitrebbia.
Il grave episodio si sarebbe verificato dopo allorquando lo aveva raggiunto per chiedere chiarimenti circa le minacce telefoniche ricevute, che preannunciavano il possibile incendio dei mezzi agricoli della vittima.
Il tutto finalizzato a costringere lui ed un altro imprenditore, di origini irpine che lo coadiuva, anch’egli successivamente oggetto di esplicite minacce, ad abbandonare le attività cerealicole su porzioni fondiarie di proprietà di terzi, reclamandone la trebbiatura ed i relativi compensi economici.
Quanto narrato della parte offesa, è stato ritenuto attendibile dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza.
Per come emerso dalle indagini a livello di gravità indiziaria, la finalità minatoria di Posa, classe ‘69, il clima di omertà oramai diffuso, la paura per possibili azioni ritorsive, il collegamento tra le azioni di questi e i diffusi incendi dolosi che si sono susseguiti sul territorio nell’estate 2021, avevano indotto le vittime a valutare di non assumere commesse in tali zone per i pericoli connessi.
Da vari anni, all’attenzione della Procura di Potenza, gli attentati e le intimidazioni praticati da singoli o da gruppi criminali che mirerebbero ad acquisire attività imprenditoriali soprattutto agroalimentari. L’arrestato, in esecuzione dell’ordinanza che ne ha disposto la custodia cautelare, è stato ristretto al regime di arresti domiciliari dai Carabinieri di Melfi.