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SERGIO PIZZOLANTE : LA LEGGE ARLOTTI PIZZOLANTE DEL 2017 È ANCORA ASSOLUTAMENTE ATTUALE

Ma è la sentenza che apre all’art 12 comma 3 e al legittimo affidamento.
Ed è sempre una sentenza della Corte, sui giochi, che apre al riconoscimento del
“valore di impresa”

L’INTERVISTA

“La mia legge avrebbe evitato questo caos”
L’ex parlamentare Sergio Pizzolante: “Era una costruzione robusta, si potrebbe ripartire da lì”
Pubblicato il 16 novembre 2021
su IL RESTO DEL CARLINO 
L’ex parlamentare Sergio Pizzolante

“La legge sulle concessioni demaniali marittime, affossata in Senato nel dicembre 2017 è ancora assolutamente attuale”

Ne è convinto l’ex parlamentare Sergio Pizzolante, che ne fu relatore con Tiziano Arlotti. 

La normativa viene invocata da più parti dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha fissato la scadenza al 31 dicembre 2023.

Due anni per partire da zero sono pochi?

“Sì. Soprattutto: la legge si chiama Arlotti Pizzolante, ma era una costruzione condivisa con il governo Gentiloni, col ministro agli Affari regionali Enrico Costa, con gli uffici legislativi dei 7 ministeri competenti, e con il Sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi, che lavorò con Bruxelles per contemperare i principi della normativa con quelli europei”.

Quindi, poteva reggere il confronto con l’Europa?

“Era una costruzione robusta. I cui contenuti stanno dentro il diritto comunitario, e tengono conto della sentenza della Corte di Giustizia europea del 2016 e di altre sentenze in materia”.

Quali?

“Le principali, riferite alla direttiva Bolkestein, erano che gli Stati devono tenere conto degli interessi generali del Paese; poi il legittimo affidamento: vanno considerati gli investimenti fatti dagli operatori, che hanno e sviluppato il settore. Princìpi fatti propri dalla Corte di Giustizia, con il fatto che alla fine di una concessione va riconosciuto il valore d’impresa della stessa al concessionario precedente”.

In pratica una buonuscita?

“Sì, chi esce deve vedersela riconosciuta”.

Quali gli altri punti cardine?

“La legge riconosceva il valore commerciale dell’impresa, riferendosi a una sentenza della stessa Corte sui giochi; definiva le gare, cioè le evidenze pubbliche; chiariva che proroghe e rinnovi automatici non si possono più fare, perché la Corte li considera ’automatismi’”.

Poi?

“Fissava le regole delle gare, che dovevano tenere conto dell’anzianità di gestione, riconosciuta con un punteggio ai concessionari precedenti, e la professionalità”.

In che misura?

“Non entrava nel dettaglio, era una legge quadro che rimandava poi ai decreti attuativi”.

Altri punti chiave?

“Premiava investimenti legati a temi ambientali e sociali, a garanzia dei livelli occupazionali. Garantiva l’accesso al mare per tutti; limitava il numero di concessioni per uno stesso soggetto”.

Poi il ’periodo transitorio’…

“C’era il problema della mancanza di monitoraggio dell’Agenzia Entrate, con Regioni e Comuni non in grado di fare gare subito. Non era una proroga, ma un breve lasso, di alcuni anni, prima dei bandi”.

Si potrebbe ripartire da lì?

“La legge è attuale, ma il danno fatto con la proroga al 2033 c’è. Come il caos attuale. Una cosa è trattare con l’Europa dopo una procedura d’infrazione e una sentenza del Consiglio di Stato, una cosa è farlo prima”.

di Mario Gradara © Riproduzione riservata

SERGIO PIZZOLANTE : LA LEGGE ARLOTTI PIZZOLANTE DEL 2017 È ANCORA ASSOLUTAMENTE ATTUALE

? Spiagge: tutto torna

✅ Il Governo ha ripreso, in molte parti, principi e contenuti, del testo della Legge Arlotti Pizzolante, approvata alla Camera nel 2017.
Poi fermatasi al Senato per fine legislatura.

❇️ In particolare al comma C, che è quello essenziale:
c) in sede di affidamento della concessione, e comunque nel rispetto dei criteri indicati dal presente articolo, adeguata considerazione degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali, della professionalità acquisita, nonché valorizzazione di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori, della protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale;

✳️ Dopo una ubriacatura generale, si è arrivati al punto.

Dire fuoriuscire dalla Bolkestein è una stupidaggine.

❎ Dire 15 o 20 o 30 anni di proroga è fuori di senno.

❎ Perché fuori dalla Bolkestein ci sono i Trattati e i tribunali che fanno le sentenze in base ai Trattati.

❎ Che sono molto più rigidi della Bolkestein.

❇️ È la Bolkestein che lascia aperti spazi di flessibilità( articolo 12 comma 3) per far valere, per gli Stati, questioni di interesse nazionale.

❇️ E sulle proroghe la sentenza della Corte Europea non lascia spazio. Nessuno.

❇️ Ma è la sentenza che apre all’art 12 comma 3 e al legittimo affidamento.

❇️ Ed è sempre una sentenza della Corte, sui giochi, che apre al riconoscimento del
“valore di impresa”‼️

✳️ Su queste tracce avevamo lavorato con Arlotti.

✳️ Sono diventati solchi sui quali si è inserito il Governo. Bene.

✳️ Purtroppo abbiamo perso 5 anni.

✅ Sono stati presi in giro gli operatori con proroghe fuori da ogni possibilità di successo.

✅ Bisognava fare prima la legge e poi definire una fase di transizione.
In accordo con l’Europa.

❇️ Ci stava lavorando il Sottosegretario Sandro Gozi.

?Si è fatto il contrario, prima la lunga transizione, senza dire dove si andava.

?Ed è arrivata la procedura di infrazione e la sentenza del Consiglio di Stato che oggi accorcia ogni transizione possibile e necessaria.

?Perché non sarà facile gestire migliaia di selezioni pubbliche.

✅ Ma ci siamo adesso.
Le associazioni si concentrino sui decreti attuativi.
?Come si calcola il valore di impresa❓
?E la professionalità❓
?E gli investimenti❓

✅ Glielo dico da 15 anni‼️
Bisogna concentrarsi su questo.
Buon lavoro. Sergio Pizzolante

L’ex parlamentare Sergio Pizzolante

#sapevatelo2022

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